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29 Agosto 2025 - 11:34
Immagine generica realizzata con il supporto dell'AI
Federalberghi Savona e i suoi associati si uniscono agli oltre 10.000 albergatori italiani ed europei che hanno deciso di intraprendere un’azione legale contro Booking.com, uno dei colossi mondiali per la prenotazione online di hotel e alloggi.
«L’iniziativa – spiegano da Federalberghi – fa seguito alla sentenza della Corte di giustizia europea (CGUE) del 19 settembre 2024, che ha stabilito che le clausole di parità tariffaria imposte dalla piattaforma (parity rate) violavano il diritto della concorrenza dell'UE. Negli ultimi venti anni, queste clausole hanno posto gli hotel italiani in una posizione di notevole svantaggio competitivo. Hanno impedito la concorrenza sui prezzi tra Booking.com e altre piattaforme online, gonfiando le commissioni pagate dagli hotel. Inoltre, le clausole hanno impedito agli hotel di offrire prezzi o disponibilità migliori sui propri siti web, limitando le vendite dirette e l’autonomia».
«In altri termini: l'uso da parte di Booking.com di clausole anticoncorrenziali ha causato un danno finanziario significativo per le imprese turistico ricettive italiane. Conseguentemente, in base ai principi generali del diritto europeo della concorrenza, gli alberghi italiani hanno il diritto di chiedere un risarcimento a Booking.com per le perdite finanziarie subite», concludono da Federalberghi.
In Italia, come detto, la class action è portata avanti da Federalberghi, che si sta coordinando con Hotrec (Confederazione europea degli imprenditori del settore hotel, café e restaurant) e le altre Associazioni europee, e punta a recuperare buona parte delle commissioni totali pagate dagli albergatori al colosso web tra il 2004 e il 2024. Inoltre, grazie al finanziamento di alcuni fondi specializzati, la partecipazione dei singoli è gratuita e senza rischi per gli hotel.
«Le clausole di parità tariffaria, che secondo la Corte di Giustizia Europea violano il diritto della concorrenza, hanno messo gli alberghi in una posizione di svantaggio – spiega Andrea Valle, presidente di Federalberghi Savona –, perché hanno impedito ai singoli di offrire proposte più competitive sui propri canali di vendita o di proporre in maniera indipendente offerte e promozioni. Le strutture, tra l’altro, riconoscono già a Booking.com una commissione che varia dal 15% al 20% del prezzo totale della camera, cioè sul lordo compreso di Iva e non sul netto che l’albergo incassa».
«Tali cifre, spalmate su 20 anni, hanno pesato non poco. Per questo, l’Associazione provinciale degli albergatori, in linea con Federalberghi nazionale, ha deciso di promuovere l’azione legale che in Europa sta avendo un enorme seguito. Tutti possono aderire e per gli albergatori è l’occasione di porre rimedio a un danno economico subìto nel passato, oltre che per riguadagnare autonomia», conclude Valle.
Booking.com è una delle piattaforme online più grandi al mondo per la prenotazione di hotel, appartamenti e altre strutture ricettive. Fondata nei Paesi Bassi nel 1996, fa parte del gruppo Priceline (oggi Booking Holdings) e opera in oltre 220 Paesi, con milioni di strutture disponibili. Il suo modello di business si basa su commissioni che gli albergatori devono versare per ogni prenotazione, spesso tra il 15% e il 20% del prezzo totale della camera.
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