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31 Agosto 2025 - 11:13
All’alba Cuneo profuma di caffè e di catena lubrificata. Quattrocento pettorali si allineano davanti alla città, la Valle Stura come imbuto naturale verso l’alta quota. È la penultima tappa della Haute Route Alpes 2025, una delle cicloturistiche più prestigiose al mondo, e l’obiettivo è ambizioso: attraversare le Alpi, superare i 2.350 metri del Colle della Lombarda e poi il Col de la Colmiane/Saint-Martin, tuffarsi verso la Costa Azzurra e chiudere a Nizza, dove sabato la manifestazione si deciderà con una tappa a cronometro.
«È andata nei migliori dei modi», racconta Domenico Filippi, responsabile delle tappe italiane, al termine di una giornata che ha mescolato cartoline d’alta montagna e gestione meticolosa dei dettagli. Il gruppo ha viaggiato sulle strade aperte al traffico fino al chilometro zero del tratto competitivo: «Automobilisti corretti e pazienti hanno agevolato gli spostamenti — aggiunge — e questo è merito della professionalità dell’organizzazione e della presenza delle forze dell’ordine». Lungo il percorso hanno presidiato Carabinieri, Polizia municipale e lo staff delle Scorte Tecniche Monviso, che hanno tenuto sotto controllo incroci e punti sensibili, garantendo sicurezza a ciclisti e utenti della strada.
Il viaggio non è stato privo di intoppi. Giovedì 28 agosto la tappa Briançon–Cuneo è stata annullata per maltempo. Decisione sofferta ma inevitabile, che ha richiesto una logistica non banale: i partecipanti sono stati trasferiti con 8 autobus, le biciclette caricate su 3 tir. «Il dispiacere per non aver scalato Izoard e Agnello è stato grande — ammette Filippi — ma i ciclisti hanno apprezzato il senso di responsabilità della scelta». La regola, sulle Alpi, è semplice: prima la sicurezza, poi lo spettacolo.
La Haute Route Alpes 2025 ha portato a Cuneo un piccolo planisfero a pedali: 400 cicloamatori — donne e uomini dai 19 ai 70+ anni — in rappresentanza di 45 Paesi. Le delegazioni più nutrite: Gran Bretagna (67), Stati Uniti (48), Francia (44), Brasile (34), Canada (20), Irlanda (19), Russia (15), Venezuela (16), Finlandia (13), Svizzera (11), Germania (11), Italia (11), Messico (10), Norvegia (10). E poi presenze preziose da nazioni dove il ciclismo è meno diffuso, come Belize, Repubblica Dominicana, Estonia, Perù, Sierra Leone ed El Salvador.
In classifica generale guidano Fabio Lanzone tra gli uomini e Annalisa Prato tra le donne.
Dalla società organizzatrice France Vélo Événement è arrivato un ringraziamento speciale alla Città di Cuneo, alla sindaca Patrizia Manassero, all’assessore allo Sport Valter Fantino e al suo staff per «l’accoglienza calorosa e professionale», sulla scia delle esperienze maturate con Giro d’Italia e Tour de France. La città ha risposto come una località abituata ai grandi passaggi: ordinata, pronta, partecipe.
Dopo i valichi, il gruppo ha assaggiato l’aria salmastra della Riviera. A Nizza si consumerà l’ultimo atto, una prova contro il tempo. Sarà l’epilogo di una settimana che ha unito sport e turismo, gestione impeccabile e la consueta variabile meteo. Se la penultima tappa ha confermato che la Haute Route è un viaggio d’altura più che una semplice granfondo, Cuneo ha ribadito la sua vocazione: porta d’accesso alle Alpi e palcoscenico naturale dove la bicicletta, ancora una volta, diventa lingua franca del mondo.
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