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03 Settembre 2025 - 09:18
Complicazioni? «No. Però c’è una piccola difficoltà logistica». Questo ci risponde l’ing. Fausto Mulattieri, spiegandoci perché le macerie dell’ex palazzina Alberghiero… sono ancora lì, sotto la “manica” delle 20 aule che non c’è più. Il problema riguarda le vecchie mura, quelle storiche, che si vedono ancora salendo in via Tortora.
Le mura di Piazza sono un patrimonio storico da preservare. C’è chi da anni lo ribadisce – come l’arch. Lorenzo Mamino, che proprio di recente ci aveva inviato una lettera, ribadendo ancora: «Ora si potrebbe procedere al completamento, in quel punto, del “giro delle mura”, tanto opportuno per mettere all’onore del mondo il borgo medievale di Piazza. Non so se mai lo vedremo ma forse qualcuno (il sindaco, l’assessore, il responsabile del cantiere) ci potrebbe pensare, per un piccolo completamento. Se avverrà, “onore al merito”». Al di là delle possibilità di recupero, ora quelle mura sono diventate osservate speciali.
Qual è la questione? In breve, questa: le operazioni di demolizione dell’Alberghiero oggi, e soprattutto del “Baruffi” domani (l’abbattimento avverrà nel 2026, presumibilmente in primavera), comporteranno il passaggio di un’enorme mole di mezzi pesanti in transito su via Tortora. Troppi, forse, per le condizioni del muraglione. Dunque si stanno mettendo in campo le diverse soluzioni alternative che erano state previste.
Per le macerie dell’Alberghiero, si potrebbe utilizzare la stradina pedonale che dal “Giolitti” scende verso la palestra “di metavia”. Ma questo intervento è relativamente breve se paragonato a quello gargantuesco che avverrà con l’abbattimento del “Baruffi”. Per questo secondo intervento, le cose si fanno complicate: è tutto da studiare. Ci sono varie ipotesi e la più probabile è quella di un intervento di rinforzo temporaneo della mura (non attraverso un intervento “strutturale”, ma con una sorta di pali e centine di sostegno), una sorta di prima fase di un progetto da anni nei cassetti dell’Ufficio Tecnico Comunale e mai messo in pratica. Tutte queste ipotesi sono al vaglio della Provincia.
Ricordiamo che il “Baruffi” verrà demolito completamente, fatta salva la palestra femminile, come previsto dal progetto unico – approvato dal Ministero per godere dei finanziamenti PNRR – che includeva anche la costruzione della nuova Scuola in località Polveriera. I tempi fissati dal PNRR (salvo proroghe, di cui si parla a Roma; ma sono solo ipotesi) sono rigidi: consegna cantieri a metà 2026.
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