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Quello storico incidente della funicolare di Mondovì

La ricostruzione del prof. Billò: «Precipitò rovinosamente a valle nel giugno 1889»

Quello storico incidente della funicolare di Mondovì

La storica funicolare di Mondovì: il primo impianto venne inaugurato nel 1886

Nel giorno della tragedia della funicolare di Lisbona, un disastro che ha causato (secondo il conteggio ufficiale) 17 vittime, il prof. Ernesto Billò, storico monregalese, ha ricordato un episodio del passato forse non molto noto ai monregalesi: quando, nel 1889, anche la funicolare di Mondovì crollò rovinosamente a valle.

«Quindici morti e una ventina di feriti a Lisbona per il deragliamento e lo schianto a valle della funicolare portoghese. Un tragico incidente che può richiamarne un altro accaduto più di un secolo fa alla Funicolare di Mondovì con tanto spavento ma, per fortuna, senza vittime. Anche da noi fu dovuto al mal funzionamento del freno e della fune trainante. Era da poco tempo entrata in servizio nel secondo Ottocento. In quel caso però solo ma gravi danni alle due vetture precipitate sulla stazione di valle, e molte polemiche seguite poi da provvedimenti radicali che giovarono infine alla sicurezza e tranquillizzarono gli utenti per tanti anni a venire.».

La "Elevador da Glória" di Lisbona è un impianto storico... quasi esattamente come quello di Mondovì: fu inaugurata il 24 ottobre 1885, inizialmente azionata da un sistema di contrappesi ad acqua e sostituita con un meccanismo a vapore entro il 1886. Mentre quella di Mondovì fu inaugurata il 27 ottobre 1886 con un meccanismo a vapore, che poi fu sostituito da quello ad acqua dopo il 1889.

«Spinte dal vapore, le nere spigolose vetture di quella prima Funicolare monregalese - ricorda Billò - avevano cominciato nel 1886 a salire e scendere tra Breo e Piazza sui binari a cremagliera, con un percorso di 550 metri e 130 metri di dislivello. Al bolognese Ferretti, che l’aveva realizzata e gestita nei primi due anni, era subentrata la Società Monregalese Opere Pubbliche. E la gente, vinte le prime diffidenze, veniva familiarizzandosi col nuovo mezzo quando il nuovo direttore Delmastro volle sincerarsi sull'efficacia del freno a pieno carico in massima pendenza. La prima prova non convinse; la seconda fu un disastro».

Articolo da "La Stampa", 10 giugno 1889

Il crollo, durante la notte

Questa seconda prova, per fortuna si effettuò di notte, il 9 giugno 1889: «Senza passeggeri a bordo - scrive Billò - ma con peso d'acqua pari a diciotto persone. La fune trainante fu rallentata per due metri e mezzo; il freno scattò, ma la vettura superiore prese a scivolare con velocità crescente. La fune si staccò dal suo morsetto e la vettura rovinò giù investendo la sua gemella e distruggendo, con essa, buona parte della stazione inferiore. Ferretti, che aveva costruito altre quattro sicure funicolari a Bergamo, Orvieto, Torino e Bologna, non si diede per vinto: indicò errori nei collaudatori e incurie nella manutenzione dei denti d'acciaio dei freni. Ma la Società, per contenere le paure e le defezioni dei passeggeri, preferì cambiare sistema, e si rivolse al freno automatico ABT delle Officine di Savigliano, sostituendo anche alla trazione a vapore il contrappeso d'acqua, cioè un'energia alternativa e non inquinante. Così la vettura superiore faceva il pieno d’acqua e si metteva in moto tirando su l'altra. Poi a metà percorso si liberava dell’acqua con uno scroscio e uno scossone. Neppure le nuove vetture badavano all'estetica: restarono a lungo scure e spigolose, come documentano le fotografie d'epoca; ma davano un sufficiente senso di sicurezza. E da quei finestrini si godeva un gran bel panorama senza più fumo negli occhi e senza rumore negli orecchi. Oggi, comunque, sulla nuova “Fune” marcata Giugiaro, controlli periodici di ditte specializzate; manutenzione attenta e revisioni periodiche dell’impianto. Tranquilli dunque... e buone corse su e giù per il vago declivio!»

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