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11 Settembre 2025 - 19:39
Prosegue il dibattito legato al tema sollevato dalla consigliera regionale di AVS Giulia Marro nel question time in Regione ovvero i cosiddetti "Appuntamenti fittizi" dati ai pazienti, a cui sarebbe seguita la convocazione vera e propria poi da parte dell'Azienda Sanitaria Asl CN1. L'intervento ha suscitato un certo scalpore e la reazione dei i direttori di Dipartimento dell'Azienda Ospedaliera S. Croce e Carle di Cuneo, che rivendicano invece la correttezza delle procedure.
Nel pomeriggio di oggi si sono aggiunti nuovi interventi: i sindacati ANAOO, CIMO-FESMED, AAROI-EMAC, FP- CGIL MEDICI sottolineano l'impegno lavorativo del personale e dei dirigenti sanitari. Scrivono:
«In merito alle recenti notizie sulle modalità di prenotazione ed accesso ad accertamenti e procedure diagnostiche presso l’AO Santa Croce e Carle di Cuneo, le organizzazioni sindacali della dirigenza medica e sanitaria in maniera congiunta sottolineano come sia pienamente verificabile il grande impegno lavorativo dei propri iscritti e di tutti i dirigenti medici e sanitari dell’Azienda, ciò in un momento in cui alcune considerazioni sulle liste di attesa sembrano fare intravedere scarso impegno o peggio negligenza da parte della classe medica e sanitaria.
Senza entrare nel merito tecnico delle procedure di prenotazione, regolate da appositi decreti, si ribadisce quanto l’impegno di ogni singolo professionista dell’Azienda Santa Croce e Carle verso i pazienti sia totale e incondizionato al fine di rispondere in maniera più efficiente possibile ai bisogni di salute della comunità».
Inoltre sull'argomento è tornato ancora Alleanza Verdi Sinistra, il gruppo consiliare di cui la Marro fa parte, sottolineando di non avere l'intenzione di attaccare i medici, ma di volere chiarimenti sul sistema di gestione delle prenotazioni, chiarimenti che non sono sufficienti.
«Intanto, sgomberiamo il campo da un equivoco – l'intervento di AVS –, che emerge anche dalle parole del direttore Tranchida: da parte nostra non c’è nessun attacco ai medici, che anzi ringraziamo per il loro lavoro. Qui il problema riguarda la gestione delle prenotazioni e l'organizzazione del servizio, non le prestazioni erogate con grande impegno da tutto il personale sanitario.
Per quanto riguarda l’appropriatezza delle prescrizioni sulla medicina nucleare, ci limitiamo ad osservare che molte delle segnalazioni che abbiamo ricevuto riguardano semplici ecografie, che dunque non sono soggette al tipo di verifica ipotizzata dai dirigenti di dipartimento per quanto concerne l’esposizione alle radiazioni. Dalle segnalazioni ricevute, ci risulta inoltre che talvolta non riescono a prenotare gli esami ecografici o radiologici complessi (TAC e RMN) i malati oncologici in follow-up, che seguono il PDTA specifico per la loro malattia o la prescrizione degli specialisti e per i quali l’appropriatezza è fuori discussione.
Ma qui non si coglie il punto: la questione relativa al sistema degli appuntamenti “provvisori”, in orari notturni, senza chiara e adeguata comunicazione, si è originata dallo smarrimento che essa crea nei cittadini, i quali – per superare il timore di non riuscire ad eseguire le prestazioni, spesso urgenti e legati a diagnosi che destano particolare preoccupazione – ricorrono poi, e solo quando possono economicamente, alla sanità privata.
Secondo le segnalazioni raccolte finora, che continuano peraltro ad arrivarci, i pazienti con impegnativa classe B (entro 10 giorni), ma anche D (60 giorni), hanno ricevuto appuntamenti molto oltre i limiti previsti (50 giorni per ecografia in classe B, più di due mesi per RMN caviglia in classe B), scegliendo quindi - nel frattempo - di rivolgersi al privato.
Restiamo comunque in attesa di una risposta e di dati certi rispetto al numero di prenotazioni fissate con questa tecnica e del fatto che siano o meno considerate ai fini di valutare lo smaltimento delle liste d’attesa da parte dell’Assessore Riboldi, che certo non può restare in silenzio su questa vicenda».
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