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200 milioni l’anno per le Terre Alte: varata la nuova legge della montagna

Il provvedimento era stato al centro della giornata internazionale della montagne nelle due Frabose nel 2024, alla presenza del ministro Roberto Calderoli

200 milioni l’anno per le Terre Alte: varata la nuova legge della montagna

La legge della montagna entrerà in vigore: semaforo verde anche in Senato per l'importante provvedimento, incentrato sulle terre alte. La legge è esito di un lungo processo di messa a punto e discussione, che aveva fatto tappa anche a Frabosa Soprana e Frabosa Sottana nel 2024, quando il Ministero degli Affari regionali e dello sviluppo aveva organizzato due giornate di convegni e dibattiti, nel corso della quale era stato presentato il libro bianco della Montagna e il ministro Roberto Calderoli aveva tratteggiato a grandi linee le idee che sarebbero confluite nella nuova legge. 

Il provvedimento ha tra i suoi punti principali un finanziamento di 200 milioni di euro l'anno per il triennio 2025-2027, destinati ai Comuni montani per interventi in vari settori fondamentali: sanità (40 milioni di euro), istruzione (20 milioni), agricoltura, servizi digitali, mobilità, turismo e misure di contrasto allo spopolamento. Tra le novità, l’istituzione della Strategia nazionale per la montagna italiana (SMI), finanziata tramite il Fondo per lo sviluppo delle montagne italiane e un nuovo sistema di classificazione dei comuni montani basato su altitudine e pendenza. 

La legge prevede inoltre incentivi per medici, operatori sanitari e personale scolastico che decide di lavorare in montagna. Sono previsti sostegni normativi ed economici a Scuole dell'infanzia e tribunali montani; interventi infrastutturali su strade e ferrovie, misure per la tutela dell'ambiente e della gestione della fauna selvatica, azioni per combattere l'abbandono dei terreni agricoli e degli immobili. Alcune misure sono destinate alla promozione dello sviluppo economico ma anche per contrastare crisi climatica e demografica. Inine, sono previsti incentivi alla natalità, sostegno alle famiglie e norme per la gestione dei grandi carnivori, con piani annuali di prelievo per mantenimento dell'habitat

Il testo affronta anche la responsabilizzazione degli escursionisti, escludendo la responsabilità penale per amministratori e proprietari in caso di infortuni, purché adeguatamente avvisati dei rischi tipici della montagna.

Non cela la sua soddisfazione, l’onorevole di Fratelli d’Italia Monica Ciaburro, per l’ultimo passaggio che il voto favorevole in Senato ha trasformato in legge il Ddl sulla montagna.

On Ciaburro: «Nel testo lo sviluppo che la montagna merita»

«Questa è una giornata storica per le Alte Terre: con il via definito del Senato, il disegno di legge per il riconoscimento e la promozione delle zone montane diventa legge. Da donna che ha sempre vissuto in montagna e soprattutto da sindaco di Argentera, paese ad oltre mille e 600 metri di altitudine”, commenta l’onorevole Ciaburro, responsabile per Fratelli d’Italia del comparto montagna e sindaco di Argentera «sono certa che i territori e le comunità troveranno in questo testo del Governo Meloni, le possibilità di sviluppo che la nostra montagna merita, grazie alle sue potenzialità che fino ad ora non sono mai state sostenute o, peggio ancora, considerate di serie».

Come ha più volte evidenziato Ciaburro: «Finalmente un provvedimento strutturale, con una visione strategica. Dico grazie a chi in questi anni con sacrifici e passione non ha abbandonato le Alte Terre. Ora è necessario trasferire sul territorio i benefici e le possibilità offerte da questa legge - prosegue Ciaburro - che è che l’unico grande atto per la montagna, dalla legge Carlotto del1994 ad oggi, lo sta facendo il Governo Meloni, con la coalizione del centrodestra. Tutto il resto in questi anni sono stati solo chiacchiere e promesse».

«La montagna e tutti i suoi uomini e le sue donne, meritano rispetto e serietà - ribadisce l’onorevole Ciaburro -. E rispettarli significa lavorare con provvedimenti concreti come questo,  che realizzano i risultati, passo dopo passo, come del resto si fa per conquistare una cima. Con l’approvazione definitiva al Senato della legge per la montagna, l’Italia compie un passo storico verso il riconoscimento del valore strategico delle Alte Terre, colmando anche un vuoto normativo».

Coldiretti: «Soddisfazione per il provvedimento»

Anche Coldiretti Cuneo ha commentato con soddisfazione per l’approvazione definitiva in Senato del disegno di legge per il riconoscimento e la promozione delle zone montane, «un provvedimento che riporta la montagna al centro dell’agenda del Paese con interventi su sanità, scuola, connettività, mobilità e attività agro-silvo-pastorali».

«Nella provincia Granda – sottolinea Coldiretti Cuneo – quasi il 51% del territorio è classificato come montano e interessa oltre 130 Comuni.

Alle politiche per la montagna – sanità, scuola, agricoltura, mobilità, servizi digitali e turismo – e alle misure contro lo spopolamento, sono destinati 200 milioni di euro annui nel triennio 2025-2027 attraverso il Fondo per lo sviluppo delle montagne italiane (Fosmit).

Il via libera al provvedimento risponde anche al bisogno di maggiore innovazione e infrastrutture, valorizzando il ruolo degli imprenditori agricoli nel presidio del patrimonio idrico e boschivo, nella prevenzione di incendi e dissesti e nel sostegno al turismo sostenibile.

L’approvazione della legge, oltre ad attuare il vincolo costituzionale di valorizzazione e sviluppo dei territori montani, rappresenta inoltre un’opportunità per ridurre la dipendenza energetica dall’estero tramite la gestione sostenibile dei boschi e la produzione di energia rinnovabile da legno e biomasse.

Sarà ora decisivo che i provvedimenti di attuazione della legge sostengano concretamente l’agricoltura e l’allevamento di montagna, rafforzando le indennità compensative, tutelando prati e pascoli, sostenendo le filiere lattiero-casearie e delle carni DOP/IGP, favorendo il ricambio generazionale e assicurando servizi essenziali e connettività. Centrale anche la semplificazione, con procedure rapide e coordinate tra Stato, Regioni e Comuni montani»

«È un segnale fortemente atteso dai nostri allevatori e agricoltori. La legge riconosce finalmente il valore strategico delle attività che mantengono vivi pascoli, boschi e borghi, presidiano il territorio e prevengono il dissesto. Ora servono decreti attuativi rapidi e calibrati sulle specificità delle Terre Alte – dichiara Enrico Nada, Presidente di Coldiretti Cuneo –. I boschi possono diventare motore di un’economia locale fondata sulla transizione ecologica e sull’economia circolare, con il teleriscaldamento a biomassa che garantisce autonomia energetica nelle aree non servite dal gas».

«Con questa legge si riconosce il ruolo insostituibile degli agricoltori come custodi della montagna. Chiediamo che le risorse arrivino subito nei territori, premiando chi lavora ogni giorno in condizioni difficili per produrre cibo di qualità, salvaguardare la biodiversità e offrire servizi ai cittadini e ai turisti», aggiunge Francesco Goffredo, Direttore di Coldiretti Cuneo.

 



 

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