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Quando Eleonora Duse recitò a Mondovì: oggi la sua vita arriva al cinema

La giovanissima diva tredicenne recitò al teatro sociale di Breo in un dramma di Quadrone. Dal 18 settembre arriva al cinema un biopic interpretato da Valeria Bruni Tedeschi, presentato pochi giorni fa al Festival del Cinema di Venezia

Quando Eleonora Duse recitò a Mondovì: oggi la sua vita arriva al cinema

Tra i film in concorso alla 82ª Mostra internazionale del cinema di Venezia c'era anche "Duse", per la regia di Pietro Marcello. Il film, interpretato da Valeria Bruni Tedeschi, è un ritratto dell'attrice Eleonora Duse, leggendaria diva del palcoscenico vissuta a cavallo tra l'Ottocento e il Novecento.

Eleonora Duse fece ancora in tempo a comparire nel cinema muto, ma per il resto tutta la sua carriera si svolse sulle scene del teatro. Fu un personaggio che fece epoca a inizio Novecento, anche per la sua relazione con Gabriele D'Annunzio. Fu considerata una delle più straordinarie attrici di ogni tempo, interprete perfetta anche dell'estetismo, in cui la vita stessa dell'artista doveva essere un'opera d'arte.

Duse calcò le scene fin da bambina, nella compagnia girovaga del padre. Nel 1879 entra nella compagnia Semistabile di Torino di Cesare Rossi ed è in questo periodo che Eleonora Duse incrocia la sua strada con Mondovì. Al teatro Sociale di Breo nel 1871, una tredicenne Eleonora Duse agli esordi recitò nel dramma "Un matrimonio per convenienza" composto dal monregalese Francesco Quadrone messo in scena dalla compagnia nazionale veneta. «La Duse ebbe a superare le deboli forze dell’età sua dando prova di quella eccellente disposizione per l’arte comica che potrà un giorno, mercé lo studio, fruttarle gli allori di ben maggiori teatri”, pronosticò il cronista de “Il Vasco" con l'occasione. 

"Duse" al cinema dal 18 settembre

Dopo il debutto a Venezia è imminente la programmazione della pellicola nelle sale: il biopic ritrae la diva nei suoi ultimi anni di vita, tra la Grande Guerra e il fascismo, con l'intento di rendere le fragilità del personaggio ma anche la sua modernità, la sua passione per la recitazione e la sua determinazione contro le avversità personali e storiche. L'arte diventa quasi una forma di resistenza, un viatico di salvezza per l'attrice. Uno spaccato storico che non manca di toccare il suo ruolo nel teatro europeo dell'epoca e il rapporto che l'artista aveva con il potere. Nel cast compaiono anche Fanni Wrochna, Noémie Merlant, Fausto Russo Alesi e altri, mentre la regia e sceneggiatura sono curate da Pietro Marcello insieme a Letizia Russo e Guido Silei. Il film è prodotto da Palomar, Avventurosa, Rai Cinema, PiperFilm, tra gli altri, e rappresenta una produzione internazionale con Italia e Francia come paesi d’origine.

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