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17 Settembre 2025 - 17:30
Il momento del taglio dei capelli in cima al Monviso
Erano quasi dieci anni che non si tagliava i capelli. La chioma cresceva e Cristian se li teneva raccolti, ben ordinati in una coda. «Ma quando te li tagli?» era la domanda continua che arrivava da ogni dove.
«Inizialmente rispondevo "non lo so"» racconta Cristian Prato, 24enne di Carrù che nella vita fa l’imbianchino. «Poi mi sono appassionato alla montagna, ho iniziato ad andarci ogni weekend e da lì ho cominciato a cullare il sogno di salire sul Viso (3.841 metri, la montagna più alta delle Alpi Cozie, laddove sorge il Po)». Così nasce una sorta di patto con se stesso: «Se riesco a salire sul Monviso mi taglierò i capelli lassù, proprio in punta».
«Devo dire che alla mia risposta la maggior parte delle volte le persone ridevano, ma io ci credevo davvero». Detto fatto, il 17 agosto di quest’anno, in compagnia dell’amico Beppe Ferrato. «Sono salito lassù per la prima volta ed è stato davvero emozionante. Per fortuna in vetta ho trovato una ragazza e le ho chiesto se poteva sistemarmi i capelli in una treccia. È stata gentilissima. Abbiamo documentato il momento del taglio in un video».
Un gesto simbolico per un bel traguardo personale, ma che non vuole fermarsi lì. «Questa treccia è stata donata a un’associazione che si occupa di realizzare parrucche per malati oncologici, persone sotto terapia o che per altri motivi sono senza capelli» sottolinea Cristian. «Ci tengo a precisare che non l’ho fatto per scommessa: ho sempre voluto regalare i capelli come gesto per chi soffre ed è meno fortunato, semplicemente non avevo mai trovato la forza di tagliarli».
La donazione, all’Associazione "Un angelo per capello", si è poi concretizzata nei giorni scorsi grazie all’aiuto di mamma Jessica. Intanto Cristian ha già lanciato il prossimo appuntamento rivolto al "Re di pietra", il Monviso. Questa volta però con tutti i capelli ancora in testa.
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