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Il gruppo “La nostra provincia” e i dubbi sul Piano Socio-Sanitario della Regione

Ordine del giorno in Consiglio provinciale: «La salute e il benessere dei cittadini devono essere la priorità, occorrono scelte operative»

Il gruppo “La nostra provincia” e i dubbi sul Piano Socio-Sanitario della Regione

Il palazzo della Provincia di Cuneo

Il gruppo consiliare "La nostra provincia", composto da Davide Sannazzaro, Stefania D’Ulisse, Loris Emanuel ed Alberto Gatto, ha presentato al Consiglio provinciale di Cuneo e al presidente della Provincia, Luca Robaldo, un ordine del giorno contenente osservazioni e proposte al Piano Socio-Sanitario 2025-2030 della Regione Piemonte.

Il documento, che si chiede venga trasmesso alla Regione Piemonte, al Consiglio Regionale e alle ASL del territorio, evidenzia come, pur condividendo i principi di universalismo, equità e centralità del Servizio Sanitario Pubblico, il Piano presenti significative lacune operative:
assenza di cronoprogrammi e impegni finanziari certi;
mancanza di un piano straordinario per il personale sanitario, oggi in forte sofferenza soprattutto nelle discipline più critiche;
scarsa chiarezza sulle priorità degli investimenti e tempi incerti per la realizzazione dei nuovi ospedali;
rischio di strutture territoriali sottodimensionate, come le Case della Comunità, prive di adeguato personale e funzioni definite;
carenza di attenzione alla dimensione sociale, con particolare riferimento alla salute mentale, al sostegno ai minori, alla disabilità e all’emergenza abitativa.

Con l’ordine del giorno, il gruppo "La nostra provincia" chiede che il Piano diventi un vero strumento operativo, con tempi, risorse e responsabilità chiaramente definiti, una governance condivisa che coinvolga gli enti locali e una reale integrazione tra sanitario, sociale e terzo settore per rispondere in modo concreto ai bisogni delle comunità.

«Il nostro obiettivo – dichiarano i consiglieri di La nostra provincia – è dare voce a tutte le sensibilità del territorio e chiedere che la sanità provinciale e regionale possano contare su strumenti chiari, risorse adeguate e una programmazione trasparente. La salute e il benessere dei cittadini devono essere la priorità, e occorrono scelte operative, non solo dichiarazioni di principio».

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