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I Radicali al Carcere di Alba: «Un parcheggio di esseri umani. La frustrazione è altissima»

«Le Case-lavoro non sono case e non offrono lavoro, ma producono nuovi e gravi problemi»

I Radicali al Carcere di Alba: «Un parcheggio di esseri umani. La frustrazione è altissima»

Il carcere di Alba

Questa mattina, 13 settembre, una delegazione di "Radicali Italiani" e "Radicali Cuneo" ha visitato la Casa-Lavoro di Alba, uno dei cinque istituti di questo tipo in Italia.

 «La particolarità di queste strutture è inquietante: non ospitano persone condannate per un reato, ma individui giudicati “socialmente pericolosi” – dichiarano Patrizia De Grazia e Lorenzo Roggia, tesoriera nazionale di Radicali Italiani e tesoriere di Radicali Cuneo –. Ogni anno il magistrato di sorveglianza decide, spesso in base a criteri arbitrari, se possano tornare in libertà. Il risultato è un vero e proprio parcheggio di esseri umani: luoghi che non si chiamano carceri, ma ne riproducono le logiche, con ancora meno garanzie. Internati provenienti da lunghi periodi in alta sicurezza convivono con persone affette da gravi problemi psichiatrici o da tossicodipendenze, in un contesto che non consente né cura né reinserimento lavorativo. La frustrazione è altissima – proseguono –: molti non sanno se e quando usciranno, non hanno legami con il territorio né rapporti familiari stabili. Le Case-lavoro finiscono così per diventare “non-luoghi”, dove individui sono esclusi dal diritto e il diritto stesso non li tutela. In questo clima di ostilità e disillusione, anche per agenti e operatori lavorare diventa difficilissimo. Case-lavoro che non sono case e non offrono lavoro non solo non risolvono nulla, ma producono nuovi e più gravi problemi – concludono».

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