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15 Settembre 2025 - 16:41
I lavori in corso per la realizzazione dei nuovi alloggi alla Casa di accoglienza
Alcuni mesi fa, presso la Casa di accoglienza “Sacra Famiglia” di Sant’Albano Stura, in via Beltrutto, è iniziata la costruzione di quattro nuovi alloggetti di circa 70 metri quadri ciascuno, che saranno utilizzati per dare la possibilità a mamme con bambini di ritrovare un po’ “il nido di casa”, di riprendere le redini della loro vita e, quindi, di ripartire. «Venite a trovarci e a conoscerci. Saremo felici di condividere il nostro progetto – commenta la responsabile, suor Lidia Tortone – Ci potete anche seguire sulla pagina Facebook “Sacra Famiglia”, dove si trovano gli aggiornamenti dei lavori di costruzione».
Una raccolta fondi sul web per sostenere l’iniziativa
Sempre su Facebook è disponibile anche il link per accedere alla raccolta fondi aperta sulla piattaforma web “Gofundme”, per sostenere l’iniziativa. Chi volesse aiutare può farlo anche con la donazione del 5 per mille inserendo al momento della denuncia dei redditi il nostro codice fiscale: 92017550044. I bonifici vanno seguiti sul conto Banca Territori del Monviso, Iban IT09G0883346820000010113784.
La storia della Casa
«La nostra Associazione, nata nel 2008 ed insediatasi inizialmente nella canonica della frazione Merlo di Mondovì, ha iniziato le prime accoglienze di donne con bambini in difficoltà nel 2010, con l’arrivo, su segnalazione ed in collaborazione con i servizi sociali, di donne nigeriane vittime di tratta – spiega suor Lidia –. Nel frattempo ci è stato donato un cascinale a Sant’Albano Stura, in via Beltrutto e abbiamo potuto, con l’aiuto di tanta provvidenza, abbattere un fienile e costruire una casa a piano terra composta da otto camere, due cucine, un salone dove i bambini possono giocare ed una cappellina per poter pregare. Il trasferimento dal Merlo a Sant’Albano è avvenuto nel 2013. La tipologia delle accoglienze è cambiata molto rispetto ai primi anni. Spesso, nella nostra mentalità si pensa che ad essere in difficoltà siano gli extracomunitari. In realtà, da alcuni anni le richieste che ci pervengono dai servizi sono per donne nate e cresciute nella nostra Provincia cuneese. Sono persone, mamme, donne in situazioni di disagio, violenze famigliari, emarginazione. Il nostro intento è quello di aiutarle nel loro reinserimento sociale, lavorativo e abitativo. Solitamente si fermano da noi per due anni, in media. I bambini frequentano le scuole del nostro paese e sono ben inseriti. Con il tempo è nata l’esigenza di avere a disposizione degli alloggetti per le autonomie dei nuclei mamma-bambino – aggiunge suo Lidia –. È un investimento importante, che riusciamo ad affrontare con l’aiuto di tante persone che si fanno provvidenza. A tutti va un grande grazie, partendo da chi arriva con una borsa di fagiolini, zucchine, prugne, verdura, a chi ci sostiene economicamente, a chi prega per noi. Tutto è grazia».
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