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21 Settembre 2025 - 09:49
Una foto dell'anno scolastico 2024-25
Lunedì 22 settembre la campanella torna a suonare alla Scuola di Italiano per Stranieri della Cittadella della Carità di Mondovì. L’iniziativa, seguita dai volontari dell’ETS “Amici della Cittadella” su impulso della Caritas diocesana, rappresenta da anni un presidio fondamentale per l’integrazione dei migranti.
A guidare il progetto è Carla Anselmo Porta, insegnante e dirigente scolastica in pensione, che racconta: «Dopo una vita spesa nella scuola e nel volontariato, nel 2010, appena in pensione, ho accolto l’invito della Cittadella a collaborare con la Scuola di Italiano. Poco dopo ne sono diventata responsabile».
La motivazione affonda le radici negli insegnamenti di don Lorenzo Milani: «Ci ispira la sua idea che la lingua sia strumento di uguaglianza. È solo grazie alla parola che ci si può esprimere, comprendere e partecipare».
Oggi l’organico conta 12 volontari, in maggioranza donne ed ex insegnanti, affiancati da un collaboratore che segue la parte burocratica. L’approccio non si limita al programma didattico: «Cerchiamo di valorizzare ogni studente, di far emergere le sue potenzialità, come ci chiede Caritas Italiana. Il motto che ci guida è l’“I care” di don Milani: mi importa di te», spiega la responsabile.
Le lezioni rispecchiano la varietà delle classi e la frequenza non sempre regolare degli iscritti. L’obiettivo resta uno: rendere ciascun allievo protagonista del proprio percorso di integrazione.
Per l’anno scolastico 2024/25 gli iscritti sono stati 134, provenienti da quattro continenti. Oltre due terzi sono donne, in gran parte madri, motivo per cui le lezioni si tengono al mattino. Molti vivono in Italia da tempo, ma si registra un crescente numero di giovani dall’Africa centrale e una presenza sempre più significativa di cittadini del Bangladesh.
«Le iscrizioni restano sempre aperte – sottolinea Carla – perché anche una sola lezione può aprire un mondo a chi la riceve».
Le esigenze degli studenti sono diverse: c’è chi desidera poter parlare con gli insegnanti dei figli, dialogare con i vicini, affrontare uffici e servizi; altri, soprattutto i più giovani, vedono nello studio dell’italiano uno strumento per accedere al lavoro e inserirsi nel contesto sociale ed economico.
Il percorso è strutturato in due livelli:
Corso A0 per chi non conosce l’italiano, è analfabeta o ha una scolarizzazione limitata;
Corso B1 per chi ha già una buona base culturale e necessita di approfondire la lingua.
Grazie al numero di volontari è possibile organizzare classi meno numerose e quindi più seguite. Alcuni studenti del livello A, nel corso dell’anno, passano al B, segno di progressi significativi.
«Papa Francesco ci ricorda che le due grandi sfide del nostro tempo sono la fraternità e la cura della casa comune – afferma Carla – e che la risposta passa dall’educazione. L’insegnamento è faticoso ma arricchente, perché la relazione con gli allievi è una fonte costante di umanità».
L’apprendimento dell’italiano è il primo passo per l’inclusione, ma la Scuola della Cittadella vuole essere molto di più: un luogo di incontro, di ascolto e di crescita reciproca. Gli insegnanti propongono attività che non solo favoriscono l’apprendimento linguistico, ma aiutano anche a sviluppare relazioni sociali e rispetto reciproco.
La collaborazione con il CPIA (Centro Provinciale Istruzione Adulti) permette agli allievi di proseguire fino alla licenza media, fondamentale per accedere a ulteriori percorsi di studio e a lavori più qualificati. «Siamo convinti – conclude Carla – che dall’inclusione traggano beneficio tutti, italiani e nuovi arrivati».
Iscritti totali: 134 (62% donne, 38% uomini)
Corso A: 88 allievi (con 6 passati al gruppo B)
Corso B: 46 allievi
Provenienze: Africa del Nord (59), Africa Centrale (55), Asia (14, di cui 8 dal Bangladesh), Europa dell’Est (2), Russia (2), Messico (2)
Età: dal 1951 (il più anziano) al 2008 (il più giovane)
12 insegnanti volontari
1 volontario per la segreteria
Sede: Cittadella della Carità, via Funicolare 15, Mondovì Breo
Orari: lunedì, mercoledì e venerdì dalle 9.30 alle 11.30
Durata: in parallelo con il calendario scolastico nazionale
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