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25 Settembre 2025 - 09:20
Netta presa di posizione del Coordinamento No Inceneritore – Valle Bormida Ligure & Piemontese in merito alle ultime dichiarazioni di enti ed istituzioni liguri. «La Provincia di Savona e l’assessore regionale Ripamonti spingono per accogliere sul nostro territorio un inceneritore, definendolo addirittura “green”. Un’affermazione fuorviante: l’Europa considera questi impianti non sostenibili e da utilizzare solo come ultima opzione, dopo aver portato al massimo la raccolta differenziata - commentano dal Coordinamento -. Ripamonti arriva persino a sostenere che la Val Bormida avrebbe bisogno di un inceneritore per produrre energia, dimenticando che il nostro entroterra è già saturo di pale eoliche e che ogni giorno enormi quantità di biomassa vengono prelevate dai nostri boschi e destinate alla produzione energetica fuori regione. La nostra parte, dunque, la facciamo già».
Molte le perplessità espresse in merito alla possibile locazione dell’impianto :«Se davvero c’è questa smania di ospitare un impianto tanto impattante, si abbia almeno il coraggio di indicarne l’ubicazione (forse Vado?), visto che la Val Bormida ha espresso chiaramente il suo NO. E se lo si ritiene strategico per chiudere il ciclo regionale dei rifiuti, ci chiediamo come mai non si punti prima a far raggiungere a Genova e ad altri territori inadempienti almeno la soglia minima europea del 65% di raccolta differenziata. La Val Bormida, con il suo 80% già raggiunto, non può essere penalizzata - sottolineano i Comitati del No -. Ci si spieghino poi quanto possa essere “green” trasportare rifiuti per centinaia di chilometri fino alla Val Bormida, per poi smaltire altrettante tonnellate di ceneri pericolose in discariche lontane, intasando strade già al collasso. Chiediamo che la Provincia e la Regione, invece di cercare rassicurazioni generiche dall’Istituto Superiore di Sanità, promuovano finalmente un’indagine epidemiologica aggiornata e indipendente su tutta la Val Bormida, territorio che presenta già oggi parametri altissimi di mortalità per tumore».
«Infine, domandiamo trasparenza: quali “tecnici” e quali Amministratori avrebbero partecipato al tavolo provinciale al quale il Coordinamento delle Associazioni ha partecipato ad un solo ed unico incontro e quali sindaci valbormidesi, dopo aver firmato a febbraio un documento unanime contro l’inceneritore, avrebbero improvvisamente cambiato idea? La cittadinanza non è stata informata: dove sono i verbali, i resoconti, le comunicazioni pubbliche? - concludono dal Comitato -. Per queste ragioni invitiamo i componenti del tavolo provinciale e tutta la cittadinanza a partecipare al Convegno organizzato dal WWF Liguria sabato 27 settembre alle ore 9 presso il Cinema Lux di Millesimo, dove tecnici ed esperti indipendenti illustreranno i veri impatti degli inceneritori e ribadiranno, con dati alla mano, le ragioni del NO della Val Bormida. Un impianto di questo tipo favorirebbe pochi a scapito di tutti: ambiente, salute ed economia locale. La Valle ha già pagato un prezzo altissimo all’inquinamento industriale e non accetterà mai l’ennesimo sacrificio».
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