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La "Cioca d'or" al roccadebaldese Michele Gastaldi, all'evento di Confagricoltura sulla transumanza

"Caluma el vache" si è svolto a Limone Piemonte. Si è parlato anche del tema della lavorazione dei formaggi a latte crudo

La "Cioca d'or" al roccadebaldese Michele Gastaldi, all'evento di Confagricoltura sulla transumanza

È originario di Chiusa di Pesio, attualmente lavora a Rocca de' Baldi, il vincitore della "Cioca d'or" 2025 assegnata da Confagricoltura. Il riconoscimento è stato consegnato nel corso dell'evento "Caluma el vache" che ogni anno la sezione cuneese dell'associazione organizza in una località di montagna della Provincia di Cuneo, per accendere i riflettori sulla tradizione della transumanza e alimentare il dibattito circa l'allevamento e le sfide che il comparto si trova ad affrontare. Quest'anno, l'iniziativa si è tenuta a Limone Piemonte giovedì 25 settembre, organizzata in collaborazione con l’ATL del Cuneese e la Riserva Bianca, il sostegno del Consiglio Regionale del Piemonte e il patrocinio della Provincia di Cuneo e del Comune di Limone Piemonte, per celebrare la chiusura della stagione di alpeggio. In occasione della discesa a valle capi bovini dei fratelli Luigi, Davide e Gabriele Dalmasso dall’alpeggio Pancani fino alla località Panice Sottana, il momento ha rappresentato tradizionale occasione di incontro con i malgari cuneesi. 

Dopo la benedizione della mandria e di tutti presenti da parte del parroco di Limone e Vernante, don Luca Lanave, e gli interventi di rito, si è svolta la consegna del premio assegnato per la dedizione all’allevamento e alla montagna, e per essere sempre stato un punto di riferimento per gli altri malgari. Una “Cioca d’or speciale” è stata assegnata anche ai fratelli Dalmasso che si sono resi disponibili per la discesa a valle della loro mandria. La mattinata si è conclusa con un momento conviviale presso la tensostruttura, allestita per l’evento in prossimità dello chalet La Grogia.

«Le problematiche di chi lavora in alpeggio sono ormai note a tutti – ha sottolineato il presidente di Confagricoltura Cuneo Enrico Allasia – e, a maggior ragione, è necessario aiutare concretamente le aziende agricole che garantiscono la continuità di questa attività fondamentale per il territorio. I problemi sono molteplici: dai cambiamenti climatici che non aiutano chi lavora nelle terre alte – con la siccità sempre più frequente negli alpeggi – fino alle nuove epizoozie, come la dermatite nodulare bovina, che questa estate ha minacciato la salute dei capi. Il Ddl Coltivitalia, che contiene misure di consolidamento e di sviluppo del settore agricolo, prevede risorse importanti per la zootecnia: auspichiamo che possano essere rese disponibili in tempi rapidi. In questo momento storico la razza Piemontese è tornata ad avere quotazioni in grado di sostenere i costi ed avere un minimo di remunerazione e questo rappresenta un buon segnale per i nostri imprenditori, ma la burocrazia resta pressante e le norme continuano a limitare troppo l’attività. Un esempio concreto si verifica ormai in ogni stagione estiva: a causa della grave carenza idrica, in molti alpeggi la permanenza dei capi nei pascoli in quota non è più compatibile con le condizioni di benessere animale. Tuttavia, le aziende non possono scendere a valle anticipatamente senza deroga per non perdere i contributi legati alla PAC e al CSR, che restano fondamentali per la loro sopravvivenza. È necessario intervenire per evitare queste contraddizioni e consentire alle nostre imprese di continuare a lavorare e investire nel futuro».

 

Sotto una bella ma fredda giornata di sole, all’iniziativa hanno preso parte tra gli altri i consiglieri regionali Francesco Graglia e Mauro Calderoni, il consigliere comunale Manuel Giordano per il Comune di Limone Piemonte, il direttore di Anaborapi Andrea Quaglino, il presidente di Coalvi Guido Groppo, oltre a diversi altri sindaci e consiglieri dei Comuni della zona, rappresentanti di altri enti, e decine di allevatori della Granda e appassionati.

Nel corso della giornata è stata illustrata l’iniziativa della Fondazione "La Stampa – Specchio dei tempi" intervenuta con un sostegno concreto a favore del malgaro Giovanni Bonardo. In un momento così difficile, la Fondazione ha voluto mostrare vicinanza e solidarietà, offrendo un aiuto economico che permetterà all’allevatore di affrontare le immediate necessità legate alla ricostruzione della sua attività. Questo gesto testimonia ancora una volta l’impegno di Specchio dei tempi nel sostenere chi si trova in situazioni di difficoltà, contribuendo a mantenere viva la fiducia nel futuro e la vitalità del nostro territorio. Confagricoltura Cuneo, condividendo a pieno l’iniziativa di Fondazione "La Stampa – Specchio dei tempi", integrerà l’aiuto economico donando a Giovanni Bonardo l’intero contributo volontario raccolto in occasione di “Caluma el vache”. Chi volesse sostenere nelle diverse modalità Giovanni Bonardo può contattare gli uffici della Confagricoltura Cuneo.

«Tra i temi affrontati ci sono state anche le nuove linee guida del Ministero per la produzione di formaggi e derivati a latte crudo, che rischiano di essere molto gravose per le piccole imprese agricole del comparto operanti in aree marginali o montane – aggiunge Roberto Abellonio, direttore di Confagricoltura Cuneo -. Le aziende saranno presto chiamate, infatti, a costi elevati e a non poche difficoltà organizzative per adempiere a quanto previsto. Confagricoltura è attiva nelle sedi ministeriali e regionali dove ha presentato osservazioni affinché si possano trovare soluzioni che vadano incontro alle esigenze anche dei piccoli caseifici”. Senza dimenticare l’eccessivo carico burocratico: “Pratiche ridondanti e spesso non coordinate tra diversi uffici rischiano di sottrarre tempo e risorse preziose al lavoro quotidiano degli allevatori. È fondamentale – sottolinea ancora Abellonio – che venga semplificata la gestione amministrativa, in modo da non penalizzare chi, con impegno e sacrificio, mantiene viva la tradizione dell’allevamento in montagna, presidio fondamentale per la tutela del territorio e la salvaguardia della biodiversità. Confagricoltura continuerà a portare queste istanze ai tavoli istituzionali, chiedendo norme più equilibrate e attente alla specificità delle aree interne e alpine. Ringraziamo infine tutti i politici e le istituzioni che hanno voluto esserci per dare ascolto alle esigenze e problematiche di chi vive e lavora nelle Terre Alte».

MICHELE GASTALDI – Rocca de’ Baldi

Michele Gastaldi nasce il 21 agosto 1945 a Chiusa Pesio. Ultimogenito di tre figli, fin da piccolo aiuta il papà Bernardino e la mamma Maria nell’azienda di famiglia dedita all’allevamento di una quarantina di vacche di razza Piemontese per la produzione di formaggi e di vitelli da ristallo, attività svolta in estate in alpeggio a Chiusa Pesio e nei mesi invernali nella pianura saviglianese. Michele è l’unico dei tre figli a proseguire l’attività di famiglia, coadiuvando i genitori nel difficile mestiere del malgaro e nella gestione dell’azienda zootecnica, che negli anni viene ampliata fino a contare oltre un centinaio di capi. Nel 1974 Michele sposa Margherita Bodino, dalla cui unione nascono tre figli: Romina, Marco e Claudio. Dopo la dolorosa scomparsa del papà Bernardino, nel 1977 Michele diventa titolare dell’azienda. Con sacrificio e determinazione, nel 1981 acquista a Spinetta, frazione di Cuneo, 16 giornate di terreno con annessi cascinale e stalla e, con la sua famiglia, continua a condurre l’azienda zootecnica, praticando la transumanza fino al 1992. Negli anni a seguire la famiglia Gastaldi si dedica all’allevamento stanziale, mantenendo però la tradizione di portare una piccola parte della mandria in alpeggio durante la stagione estiva.

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