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05 Ottobre 2025 - 15:00
Il vescovo, mons. Egidio Miragoli, durante la Messa a Rocca Cigliè
Una giornata di festa e di raccoglimento ha segnato la visita pastorale del vescovo di Mondovì, mons. Egidio Miragoli, nella piccola comunità di Langa di Rocca Cigliè, che conta appena 129 abitanti, ma custodisce con orgoglio la propria fede e le proprie tradizioni.
Il vescovo è stato accolto in municipio dal sindaco Luigi Ferrua, che ha presentato la comunità e rinnovato l’impegno dell’Amministrazione nella cura dei beni culturali affidati al Comune e nella salvaguardia delle radici di fede.
Il sindaco ha voluto ringraziare in particolare padre Marco Pagliccia, amministratore parrocchiale, e padre Thaddeus, che guida la celebrazione della Messa. Il primo cittadino ha inoltre rivolto un pensiero a chi soffre a causa dei conflitti nel mondo, in particolare in Ucraina e a Gaza: «Ci auguriamo che le guerre possano cessare al più presto».
Durante la visita, sindaco, amministratori e cittadini hanno illustrato al vescovo le bellezze del paese, a cominciare dalla torre medievale, simbolo di Rocca Cigliè, e dal panorama che spazia dalle Langhe all’arco alpino. A mons. Miragoli è stato donato un libro dedicato al paese e un quadro raffigurante la torre, stampato in occasione della sua apertura al pubblico alcuni anni fa.
Il momento più intenso si è svolto in chiesa, dove padre Marco Pagliccia ha dato il benvenuto al vescovo con parole profonde:
«Secondo alcuni parametri una comunità così piccola non dovrebbe esistere. Ma qui i parametri sono altri: 129 persone per cui suona la campana della chiesa, 129 persone che sentono la presenza di Dio e che vogliono salire al cielo. Gli sforzi che si fanno per le piccole parrocchie hanno un grande valore».
Nel suo intervento, mons. Miragoli ha voluto sottolineare la vicinanza della Chiesa anche alle realtà più minute:
«Vengo da un paesino appena appena più grande di Rocca Cigliè e capisco bene le problematiche delle piccole comunità. Le difficoltà e la carenza di sacerdoti in territori vasti o frazionati ormai sono ovunque. Ma vengo volentieri qui da voi: dove c’è l’Eucaristia c’è la Chiesa. Non importa il numero delle persone, oggi qui è rappresentata la grande Chiesa, perché c’è tutto: Gesù Cristo, il Vangelo, la Parola di Dio, il vescovo e i fedeli».
La giornata si è conclusa con un momento di raccoglimento al cimitero, dove il vescovo e la comunità hanno ricordato con preghiera e gratitudine chi non è più tra i vivi, segno di una memoria condivisa che tiene unita la piccola comunità langarola.
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