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12 Ottobre 2025 - 09:36
«Il Casato nel 1390 si diramò con Gherardo, figlio secondogenito del marchese Oddo di Ceva, in Genova dove nel 1528 fu aggregato all’Albergo Grimaldi; da allora tutti i discendenti aggiunsero al proprio il cognome Grimaldi». Questo si legge sul sito dei Siti Storici Grimaldi.
Una rete fondata con l’obiettivo di preservare, valorizzare e promuovere il patrimonio culturale comune dei territori legati alla famiglia monegasca. Oggi ne fanno parte oltre 150 Comuni tra Italia, Francia e Spagna, uniti da un legame che attraversa i secoli. Tra cui la nostra ceva.
Venerdì 10 ottobre il sindaco di Ceva, Fabio Mottinelli, è stato ospite del principe Alberto II di Monaco al decimo anniversario della fondazione dei Siti Storici Grimaldi presso il Principato di Monaco. La presenza di Ceva tra i Siti Storici Grimaldi è fonte di grande prestigio per la città, la quale trova così non solo uno strumento di valorizzazione del proprio patrimonio, ma un contesto nel quale scambiare buone prassi con altri partner su scala internazionale.
«Nel 1545 Cristoforo Ceva Grimaldi († 1591) passò a Napoli, ove i discendenti furono ascrittì fuori Piazza(1) e nel il 4 settembre 1793 furono aggregati al Real Monte di Manso(2), istituzione benefica con lo scopo di assicurare gratuitamente un’istruzione elevata ai figli delle famiglie patrizie napoletane e a quelle nobili aggregate come Montiste. Detto Cristoforo nel 1566 comprò da Giovanni di Capua, conte di Altavilla, per la somma di 20.000 ducati la terra di Pietracatella, all’epoca in Terra di Capitanata, a pochi chilometri da Campobasso, insieme coi feudi di Caziello e Pisciariello; nel 1574 comprò dalla Regia Corte la portolania della medesima terra(3); nel 1575 acquistò i feudi di Solopaca e Telese, entrambi in Terra di Lavoro.
Giovan Francesco Ceva Grimaldi (Pietracatella, 1559 † 1618), fu creato da Filippo III nel 1606, 1° marchese di Pietracatella; sposò Vittoria del Balzo, figlia di Marcantonio barone di Santa Croce e Casalvatico»
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