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Landandart continua: inaugurazione l'8 novembre di una nuova opera d'arte

A Vicoforte "Flusso pellegrino" di Carlo d'Oria: sarà ospitata nel campo retrostante alla Cappella di San Rocco, che già ospita "Miracle" di Emilio Ferro e "Campane" di Giovanni Ozzola

Landandart continua: inaugurazione l'8 novembre di una nuova opera

Nell'immagine, il rendering di "Flusso continuo" di Carlo d'Oria

Il progetto Landandart, lanciato dall'Associazione Via, non si ferma e rilancia: a pochi giorni dall'inaugurazione de "La Vergine dei Battuti" presso la Confraternita dei battuti a Vicoforte, annuncia l'inaugurazione di una nuova opera d'arte contemporanea, sempre a Vicoforte. Si tratta di "Flusso continuo", di Carlo d'Oria, che sarà ospitata presso il campo retrostante della Cappella di San Rocco. Si tratta di una scultura, in ferro corten, vuole essere un omaggio dell’artista «a tutta l'umanità che proprio grazie al suo spirito nomade ha contribuito alla mescolanza delle etnie, allo scambio di pensieri e all'incontro di culture diverse». D'Oria ha preso ispirazione da migranti ed esploratori, da coloro che si mettono in viaggio, per fuggire dalla guerra o da cataclismi naturali. Un flusso di figure umane che vengono immaginate dall'artista nel librarsi come foglie al vento, in tante direzioni differenti. Un'installazione che vuole raccontare in primis il nomadismo dell'uomo e la sua storia, la voglia di esplorare, il senso del viaggio alla ricerca di una meta e una vita diversa.  

È POSSIBILE ISCRIVERSI ALL'INAUGURAZIONE CLICCANDO SU QUESTO LINK 

L'annuncio arriva a pochi giorni dall'inaugurazione della "Vergine dei Battuti" di Antonio Capaccio, opera realizzata dall'artista romano per la Confraternita che tuttavia da 9 anni attendeva di poter essere collocata a Vicoforte presso il vano soprastante all'altare. L'opera è ispirata allo stendardo processionale, conservato nella Sala consiliare del Comune, che in precedenza occupava lo stesso spazio nell'edificio. 

Capaccio ha saputo mescolare arte figurativa e arte astratta offrendo un compendio di tutto il suo percorso artistico, che ha visto nel tempo l’alternarsi di lavori squisitamente astratti ad altri più barocchi, ad altri ancora decisamente figurativi, sempre connotati da una costante ricerca dell’armonia, dell’eleganza.  Il titolo focalizza l’attenzione sul personaggio centrale dell’opera, una Madonna col Bambino che l’artista ipotizza fosse presente anticamente sullo stendardo ma ora non piu visibile, in un ideale completamento dell’antico dipinto ormai usurata dal tempo, che ora rivive in una trasposizione rigorosa e al contempo poetica nello spazio appartenuto ai Battuti.

GLI INTERVENTI DEL 2024

Risalgono al 2024 gli interventi di altri due artisti, Emilio Ferro e Giovanni Ozzola.
Miracle, dell’artista Emilio Ferro, un intervento permanente ideato per la Cappella di San Rocco situata lungo la via che porta al celebre Santuario di Vicoforte. L’opera si compone di una struttura metallica di luce di oltre 18 metri che attraversa lo spazio della cappella, indicando la via verso il Santuario, e di una registrazione sonora, creata dall’artista grazie al mescolamento delle vibrazioni dei campi magnetici della cappella e del Santuario, insieme con campioni di suoni provenienti dal paesaggio circostante.

 

E ancora Atto unico - campane di Giovanni Ozzola, composto da cinque campane in ceramica, che inizialmente interagivano con lo spazio pubblico immerso nel verde lungo la passeggiata del Bosco della Nova a Mondovì e che sono state ricollocate nei pressi della Cappella di San Rocco. L’artista ha scelto di lavorare con l’argilla, che grazie alla sua origine e alla sua fragilità si carica di un concetto di ciclicità e di rinascita, connesso con i ritmi della natura e quindi con l’essere umano. Ogni campana testimonia col proprio suono una presenza individuale e, unendosi ai rintocchi delle altre, crea un insieme, invitando a riflettere su concetti come esistenza, origine e destino.

 

L’ALTRA LANGA

Il Monregalese, in provincia di Cuneo, è quell’area compresa tra le Langhe, le vallate delle Alpi Marittime e la Liguria, racchiusa tra montagne, colline e pianura, non lontano dal mare. Un’“altra Langa”, quella più nascosta e più selvatica, dove spiccano Mondovì e Vicoforte e dove l’Associazione culturale VIA ha voluto dare vita a Landandart, mettendo al centro l’Arte, declinata nelle sue molteplici espressioni, e il Paesaggio, inteso sia come insieme di luoghi in cui scoprire beni architettonici da valorizzare e da promuovere, sia come elemento naturale da esplorare attraverso sport all’aria aperta. Grazie ad un progetto pluriennale di interventi artistici programmati e creati per le architetture rurali, il linguaggio della contemporaneità dialoga con il linguaggio antico, quasi arcaico di tradizioni contadine, pellegrinaggi e leggende.

 

Associazione culturale VIA

Fondata da Giulia Carbone, Geremia Siboni e Sergio Basso, l’associazione VIA prende il nome dall’incrocio tra MondoVI’ e Vicoforte - due dei centri più importanti del Monregalese dai quali si snodano i percorsi artistici - e A di Arte e di Ambiente.
VIA è un’associazione nata per la valorizzazione culturale e turistica del patrimonio naturalistico e artistico attraverso iniziative che spaziano dalle arti visive a tutte le altre espressioni artistiche contemporanee, musica, letteratura, cinema, arti performative, mettendo in relazione gli aspetti culturali con l’attenzione all’ambiente e alla sostenibilità.

 Il progetto Landandart è sostenuto da Fondazione CRC, Fondazione CRT; patrocinato da Provincia di Cuneo, Comune di Mondovì, Comune di Vicoforte, Fondazione Italia Patria della Bellezza; supportato da Visit Piemonte, ATL Cuneese, Ente Turismo Langhe Roero e Monferrato, Gal Mongioie, Confindustria Cuneo.

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