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Domotica e tecnologia: così la casa diventa più sicura per gli anziani non autosufficienti

Il progetto del Servizio socio-assistenziale di Ceva con le Associazioni di volontariato del territorio

Domotica e tecnologia: così la casa diventa più sicura per gli anziani non autosufficienti

Nel pomeriggio di martedì 14 ottobre si è tenuto, presso l’Unione Montana di Ceva, un importante incontro tra i rappresentanti del Servizio socio-assistenziale, la Cooperativa Animazione Valdocco e le Associazioni di volontariato del territorio, nell’ambito del progetto finanziato dal Pnrr per la promozione e il mantenimento al proprio domicilio delle persone anziane non autosufficienti, attraverso l’utilizzo di dispositivi digitali e soluzioni di domotica leggera.

“Telebenessere in Granda: Funzione sociale per essere connessi con il mondo esterno” è il nome del progetto che punta a rafforzare i servizi territoriali e prevenire l’istituzionalizzazione, migliorando la qualità della vita delle persone anziane non autosufficienti e dei loro caregiver attraverso innovazione tecnologica e supporto di prossimità.

Hanno aperto l’incontro il presidente dell’Unione Montana delle Valli Mongia e Cevetta Langa Cebana, Alta Valle Bormida, Fabio Mottinelli, e la responsabile del Servizio socio-assistenziale, Eleonora Rosso, ringraziando i presenti e ricordando come il mondo del volontariato, nonostante le difficoltà legate alle risorse economiche e alla necessità di un ricambio generazionale, rappresenti una risorsa preziosa per implementare servizi innovativi e rafforzare la rete di comunità.

La Cooperativa Animazione Valdocco, capofila degli Enti del Terzo Settore, ha presentato il progetto che, dal gennaio 2024, coinvolge gli Enti Gestori delle funzioni sociali della Provincia di Cuneo e una cordata di cooperative attive sul territorio.

«L’obiettivo del piano – spiegano dai Servizi socio-assistenziali – è supportare l’anziano non autosufficiente e la persona che lo assiste attraverso nuove tecnologie a sostegno della domiciliarità, promuovendo la socializzazione anche a distanza e prevenendo l’istituzionalizzazione».

Samanta Dalmasso, educatrice della Valdocco, ha aggiunto:

«L’intento non è solo fornire strumenti tecnologici, ma costruire una rete di supporto che permetta alle persone di rimanere a casa propria in sicurezza, con dignità e partecipazione. Le Associazioni presenti hanno condiviso esperienze, bisogni emergenti e proposte, come soggetti attivi sul territorio a favore delle persone fragili, spesso lontane dalle istituzioni.

L’incontro ha confermato la centralità del lavoro di rete, elemento chiave per il successo del progetto e del lavoro sociale, e ha invitato le associazioni a partecipare al corso di formazione per volontari digitali, in partenza prossimamente, volto all’utilizzo dei dispositivi digitali per mantenere il valore aggiunto di questa esperienza: combinare l’innovazione tecnologica con il calore umano, creando una rete di vicinanza e solidarietà che fa davvero la differenza».

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