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“Non è un posto sicuro per i nostri figli”: la battaglia dei genitori per la Scuola primaria

Dopo l’ennesima alluvione a Cairo M.tte, l’edificio presenta gravi criticità. Oltre 290 firme in pochi giorni per chiedere interventi urgenti e ambienti sicuri per i bambini

“Non è un posto sicuro per i nostri figli”: la battaglia dei genitori per la Scuola primaria

È stata lanciata su Change.org una petizione dal titolo “Richiesta urgente di intervento per il plesso della Scuola primaria di Cairo capoluogo”, che ha raccolto già oltre 290 firme. A promuoverla sono stati i genitori degli alunni, preoccupati per le condizioni dell’edificio di via Artisi dopo i recenti eventi alluvionali che hanno colpito la zona.

Nel testo della petizione si sottolinea come il plesso “versa in condizioni che destano forte preoccupazione per la salute e il benessere dei bambini e del personale scolastico”. L’iniziativa mira a sollecitare il Comune di Cairo Montenotte affinché intervenga al più presto per garantire un ambiente salubre e sicuro a studenti, insegnanti e personale.

I genitori esprimono gratitudine verso il personale scolastico, che “nonostante le difficoltà cerca di rendere la permanenza a scuola dei bambini il più possibile agevole e serena”, ma chiedono anche una assunzione di responsabilità da parte dell’Amministrazione comunale per gli interventi strutturali di sua competenza.

Le criticità segnalate sono diverse. In primo luogo, la puzza di fango proveniente dal seminterrato, che rende l’ambiente scolastico insalubre e poco adatto alla permanenza dei bambini. A questo si aggiunge l’inagibilità della mensa, che costringe gli alunni a pranzare nelle aule, senza potersi alzare né disporre di spazi adeguati per il momento del pasto. Infine, l’inagibilità della palestra, che ha comportato la sospensione o riduzione delle ore di educazione motoria, privando i bambini di un’importante attività di crescita e benessere psicofisico.

Alla luce di questa situazione, i promotori chiedono interventi urgenti di risanamento e bonifica, con particolare attenzione al seminterrato da cui proviene l’odore di fango. Domandano inoltre il ripristino della mensa e della palestra, e la valutazione di soluzioni strutturali alternative che tengano conto della posizione dell’edificio, così da prevenire futuri danni o disagi.

In attesa dei lavori definitivi, i genitori avanzano anche alcune proposte temporanee: individuare spazi più idonei per il consumo dei pasti, dotare il cortile di attrezzature sportive da esterno (come canestri, porte o cerchi) per permettere ai bambini di svolgere attività motoria all’aperto, e allestire un’area coperta, anche provvisoria, dedicata ad attività leggere e di gruppo.

Pronta la replica del sindaco Paolo Lambertini: «Siamo già d’accordo con la Scuola: a seguito della seconda alluvione, la mensa sarà trasferita in alcune aule del piano terra disponibili. Servono però tempi tecnici per completare lo spostamento. Attualmente il personale è impegnato su numerose somme urgenze, quindi chiediamo pazienza: i lavori sono già in corso per risolvere la situazione. Gli odori provengono dall’archivio della Scuola. La Soprintendenza archivistica ha sospeso qualsiasi intervento, perché al momento non ci sono locali sicuri dove trasferire il materiale. Si trova all’interno dell’edificio e non è possibile risolvere subito il problema. Per quanto riguarda **la palestra, la segnalazione è già stata presa in carico».

«Abbiamo sempre sostenuto le Scuole del territorio – rimarca il primo cittadino. Non ricordo raccolte di firme quando l’edificio non rispettava le norme antincendio: in quel caso siamo intervenuti, come in altri plessi, e di recente a Ferrania, dove verranno sostituiti i serramenti. Nel corso degli anni sono stati costantemente effettuati investimenti per mettere in sicurezza gli edifici scolastici, garantendo agli studenti la possibilità di frequentare le lezioni in tranquillità. Sarebbe bastato che i genitori si confrontassero direttamente con la scuola, che avrebbe comunicato l’accordo già raggiunto sullo spostamento della mensa, evitando così un intervento come quello dell’ottobre 2024, quando, a seguito del nuovo allagamento, abbiamo buttato via 40mila euro».

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