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Pamparato riscopre le “Roe Marenche” tra storia, paesaggi e turismo lento

Presentato al Castello Cordero il libro di Roberto Croci: un ponte tra Piemonte e Liguria che racconta le antiche vie del mare

Pamparato riscopre le “Roe Marenche” tra storia, paesaggi e turismo lento

Una sala gremita, un’atmosfera di curiosità e di orgoglio locale, e un tema che profuma di storia e futuro insieme: sabato 25 ottobre Pamparato ha ospitato la presentazione del volume “In cammino sulle Roe Marenche - Il primo libro completo sulle Vie del sale, l’ultima opera del reporter geografico Roberto Croci, pubblicata da Araba Fenice. L’incontro, promosso dalla Biblioteca comunale di Pamparato, ha offerto ai presenti un autentico viaggio nel tempo, alla riscoperta delle antiche vie di collegamento tra Piemonte e Liguria, quelle “strade per il mare” che per secoli hanno unito comunità, commerci e culture.

Il sindaco Franco Borgna, aprendo l’incontro, ha espresso con emozione la soddisfazione di vedere concretizzato un lavoro tanto importante: «Sono emozionato, presentiamo il frutto di due anni di ricerca. So quanto sia impegnativo un lavoro simile e ringrazio Roberto per questo libro che restituisce chiarezza e valore a percorsi che il tempo aveva fatto dimenticare. Stiamo lavorando anche noi per recuperare le antiche strade interne del nostro Comune, un tempo vitali per la popolazione». Borgna ha poi anticipato una novità significativa per il futuro di Pamparato: «L’anno prossimo apriremo una nuova strada bianca che dal campo sportivo, attraverso la Ciau, arriverà al Colle di Casotto, collegando Pamparato a Viola e Garessio dal punto di vista turistico e cicloturistico. Un passo importante per promuovere un turismo lento e consapevole».

Accanto all’autore, Sebastiano Carrara, presidente del Fondo Storico “Alberto Fiore” di Garessio e curatore dell’introduzione al volume, ha sottolineato il valore culturale e pratico dell’opera: «Le piccole comunità come Pamparato dimostrano una vitalità straordinaria. La viabilità storica tra Piemonte e Liguria, spesso confinata nelle ricerche di pochi studiosi, oggi diventa finalmente un prodotto concreto, accessibile, capace di generare interesse e turismo. Il libro di Croci è il primo manuale pratico delle “vie del sale” con indicazioni GPS e strumenti moderni per chi vuole esplorare il territorio».

Carrara ha poi evocato un’immagine potente: «Immaginiamo un mondo di appena due secoli fa, in cui non esistevano le strade che oggi diamo per scontate. Quelle vie erano la vita stessa di queste valli. Persino la Sacra Sindone nel 1706, durante la fuga della duchessa di Savoia, passò di qui, lungo le Roe Marenche, portata a dorso di mulo. Quei percorsi raccontano la fatica e la quotidianità dei nostri antenati».

 

Croci, autore e ideatore del progetto, ha spiegato la genesi del suo lavoro: «Il libro nasce dal desiderio di rendere accessibile a tutti la storia del territorio, traducendo gli studi e le ricerche in un linguaggio semplice, fatto di immagini e didascalie. È un’opera pensata non solo per gli escursionisti, ma per chiunque voglia conoscere e vivere questi luoghi».

Con oltre 540 punti di interesse geolocalizzati e 46 carte geografiche, l’opera rappresenta una vera e propria “archeologia stradale”, frutto di anni di esplorazioni e collaborazioni con appassionati e studiosi come Guido Araldo, Sebastiano Carrara, Sergio Piazzo, Gianfranco Somà, Renato Bonfanti, Lidia Dutto e Francesca Giorgia Quaranta. «In questa zona, in passato, abbiamo aperto circa 65 chilometri di percorsi storici, riportando alla luce tracce dimenticate, mulattiere, bealere e vie del commercio. È stato un modo per creare connessioni, non solo fisiche ma culturali, tra territori che per secoli hanno condiviso vita ed economia», ha aggiunto Croci.

Durante l’incontro è emerso anche un tema attuale e centrale: quello del turismo come opportunità di crescita sostenibile. «Turista è chi dorme almeno una notte sul territorio - ha sottolineato Croci -. È a lui che dobbiamo pensare, offrendo esperienze, ospitalità e contenuti autentici. Non basta un cartello o un QR code: serve coinvolgere la comunità, le attività, le persone. Il libro è uno strumento per trasformare il turista in viaggiatore, qualcuno che esplora, si ferma e contribuisce all’economia locale».

Il progetto “Roe Marenche” si inserisce perfettamente in questa visione, proponendo un turismo esperienziale e culturale, capace di coniugare storia, natura e accoglienza. «Il territorio non ha confini per chi lo visita - ha concluso Croci -. L’obiettivo è proprio quello di unire, come facevano un tempo queste antiche strade, Piemonte e Liguria, montagna e mare, memoria e futuro».

 

La presentazione si è chiusa con un lungo applauso e con la dedica al sacerdote Luciano Michelotti che ha studiato ed esplorato, con rara passione, le tradizioni e le sue nascoste vie d’attraversamento, ponendo le basi per questo secondo, importante, viaggio.

Un segno concreto che la storia, quando sa parlare al presente, può ancora indicare la via, verso il mare, e verso un nuovo modo di vivere le nostre montagne.

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