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28 Ottobre 2025 - 19:37
Approvata alla Camera la riforma della Maturità voluta dal ministro Valditara
Con l’approvazione definitiva alla Camera dei Deputati, si completa uno degli ultimi passaggi per la riforma della Maturità «che segna un cambiamento profondo non solo per l’Esame conclusivo del secondo ciclo, ma per l’intero sistema scolastico» sottolinea il Ministero dell'istruzione e del merito.
Il primo cambiamento per uno dei riti di passaggio più sentiti e temuti di studenti e studentesse è nel nome, con un ritorno al passato: l'esame di Stato viene formalmente rinominato «esame di Maturità», com'era prima della riforma Berlinguer. Diminuirà il numero dei commissari (da 7 a 5), ma cambiano anche le prove, in programma da giugno del prossimo anno. Le materie dell'orale saranno soltanto quattro e verranno comunicate entro la fine di gennaio insieme alle discipline della seconda prova scritta. «Non sarà più possibile boicottare la prova orale: chi farà volontariamente scena muta sarà bocciato» specifica poi chiaramente il ministro dopo i casi avvenuti lo scorso anno.
Nel primo biennio si potrà cambiare indirizzo entro il 31 gennaio senza esame integrativo, ma con l'obbligo della scuola di arrivo di predisporre misure di sostegno. Altro cambio di nome è quello dei Pcto (i percorsi per le competenze trasversali e per l'orientamento) che prederanno il nome di «formazione scuola-lavoro».
Questa la nota integrale del Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara: «Si tratta di una svolta importante, con questa riforma ridiamo senso alla Maturità restituendo valore a un passaggio decisivo del percorso formativo delle studentesse e degli studenti, riaffermando i principi del merito, dell’impegno e della responsabilità individuale. Per questo, dal prossimo anno non sarà più possibile boicottare la prova orale: chi farà volontariamente scena muta sarà bocciato. L'orale si concentrerà su quattro materie scelte a gennaio di ogni anno, e la valutazione finale terrà conto anche dell'impegno del candidato in attività extrascolastiche particolarmente meritorie. Questa legge non si limita a rinnovare l’Esame, ma guarda all’intero sistema educativo, con il passaggio della filiera tecnologico-professionale del 4+2 da sperimentale a ordinamentale. Ogni giovane potrà contare su un’istruzione tecnica e professionale di 4 anni con programmi fortemente innovativi e un rapporto più stretto con il mondo delle imprese e del lavoro. Con questa legge diamo anche più soldi in busta paga ai docenti, più risorse per Agenda Sud, rafforziamo la sicurezza delle scuole, potenziamo la formazione dei docenti e fissiamo paletti più stringenti per i servizi di trasporto delle gite. È un ulteriore passo avanti verso una scuola che mette al centro la persona dello studente e ne accompagna la crescita con serietà e competenza.
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