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06 Novembre 2025 - 07:31
Foto didascalica creata utilizzando il supporto dell'AI
Incrementare la capacità di ricerca, sviluppo e innovazione delle piccole e medie imprese con sede operativa o produttiva in Piemonte incentivando l’inserimento di figure altamente qualificate provenienti dal mondo pubblico della ricerca è l’obiettivo che la Giunta regionale si pone con l’approvazione di una nuova misura, denominata “Matchin”, che stanzia 5 milioni di euro a valere sulle risorse del Fesr 2021-27.
Previste agevolazioni sia per l’assunzione di ricercatori da parte delle pmi che per la messa a disposizione temporanea di ricercatori da parte degli organismi di ricerca. In questo modo sarà possibile abilitare un raccordo sistemico tra il settore pubblico della ricerca e il mondo produttivo, creando un ambiente favorevole all’inserimento e alla crescita professionale di giovani talenti e ricercatori nonché all'innovazione delle imprese.
Il bando, che sarà pubblicato entro la fine dell’anno, vuole pertanto consentire alle pmi di ottenere lo sviluppo delle competenze per la transizione industriale, l'imprenditorialità e l'adattabilità ai cambiamenti e l’incremento della capacità d’innovazione, in coerenza con gli obiettivi della Strategia di Specializzazione Intelligente (S3) 2021-27 della Regione Piemonte.
«L’obiettivo della Regione è creare un legame sempre più stretto tra ricerca e impresa, tra innovazione accademica e applicazione produttiva - dichiara il presidente Alberto Cirio - In Piemonte abbiamo università e poli di formazione e ricerca straordinari che coltivano innovazione e talenti: incentivare la messa a terra di questo patrimonio, facilitando il trasferimento tecnologico e la transizione industriale rappresenta un’opportunità in più che mettiamo a disposizione del nostro tessuto imprenditoriale per affrontare le sfide di crescita del futuro».
«Con Matchin vogliamo rafforzare quel ponte strategico tra formazione, ricerca e impresa che rappresenta la chiave per la competitività del nostro sistema produttivo - evidenzia Elena Chiorino, vicepresidente della Regione e assessore all’Istruzione, Lavoro e Formazione professionale - L’innovazione non nasce per decreto, ma dall’incontro tra il sapere e il saper fare, tra il talento dei nostri ricercatori e il coraggio degli imprenditori. Come Regione Piemonte crediamo che investire sulle persone significhi investire sul futuro della nostra Nazione: per questo stiamo costruendo un ecosistema in cui chi studia e ricerca possa trovare in Piemonte un terreno fertile per crescere, lavorare e innovare».

«Con l'approvazione di questa nuova misura di finanziamento, la Regione pone un ulteriore tassello per il rafforzamento del sistema produttivo locale - sostiene l’assessore allo Sviluppo delle Attività produttive Andrea Tronzano - L'inserimento di ricercatori universitari nelle piccole e medie imprese… rappresenta una straordinaria opportunità per stimolare l'innovazione e favorire la crescita delle aziende, e consente alle nostre imprese di avere accesso a competenze avanzate per affrontare le sfide di un mercato in continua evoluzione. Sono convinto che questo intervento darà un impulso significativo all'economia regionale e alla creazione di un ecosistema innovativo sempre più competitivo».
«Questa importante misura… migliora notevolmente le competenze nel settore della ricerca, dello sviluppo e dell'innovazione in un processo produttivo che diventa sempre più "altamente tecnologico" - puntualizza l'assessore all'Innovazione Matteo Marnati - Più lavoro competente va a favore della tecnologia e rafforza la capacità di innovazione delle nostre imprese».

L’iniziativa della Regione è stata accolta con soddisfazione da Stefano Corgnati, rettore del Politecnico di Torino, Cristina Prandi, rettrice dell’Università di Torino, e Menico Rizzi, rettore dell’Università del Piemonte Orientale:
“Si tratta di una misura innovativa, mai sperimentata prima sul territorio nazionale, che riconosce il valore strategico dei ricercatori e delle ricercatrici come ponte tra università e imprese… Una misura che rafforza la competitività delle imprese del territorio e al tempo stesso offre ai ricercatori interessanti opportunità di sviluppo professionale, in un’ottica di crescita condivisa dell’intero ecosistema regionale”.
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