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Ricostruzione del Ponte ex Lepetit: adesso o mai più!

L’Amministrazione propone l’inserimento nel piano strategico 2026-2030 del Ministero delle Infrastrutture

Ricostruzione del Ponte ex Lepetit: adesso o mai più!

Convocato per oggi, mercoledì 17 dicembre, alle 15.30 il consiglio comunale. Tra l’approvazione dell’aliquota Imu per il 2026, il regolamento per l’utilizzo dell’area di sosta camper e per la costituzione del gruppo comunale di Protezione civile, due punti all’ordine del giorno spiccano per la loro importanza: l’approvazione di un Odg riguardante il mantenimento del presidio del 118 a Garessio e la richiesta di inserimento dell’opera progettuale ed esecutiva di ricostruzione del ponte sulla SP 582 nel piano strategico 2026-2030 del Ministero delle Infrastrutture. Entrambi verranno inoltrati al presidente della Regione Alberto Cirio.

Il viadotto, costruito nel 1935, è stato causa di allagamento e gravi danni al territorio nelle alluvioni del 1994, 2016 e 2020 in quanto le tre arcate crearono una diga al flusso dell’acqua, creando esondazioni e allagamenti a tutta l’area circostante dove, oltre alle abitazioni, aveva sede lo stabilimento chimico Huvepharma, ora Olon. Nel febbraio del 2021 la Provincia, allora proprietaria del manufatto che nel frattempo è passato sotto la gestione di Anas, ha avviato lo smantellamento dell’ex Ponte Lepetit prevedendo la sostituzione con una struttura a un’unica campata. Da quella data sono trascorsi quasi cinque anni, sono cambiate sia l’Amministrazione provinciale che quella comunale, ma del ponte nuovo nemmeno l’ombra, nonostante si tratti di un’infrastruttura fondamentale soprattutto per sgravare il centro cittadino dal traffico pesante. «In più circostanze abbiamo fatto presente ai rappresentati delle istituzioni provinciali, regionali e anche a diversi parlamentari presenti l'importanza di ricostruire quel ponte, che costituisce una comunicazione interregionale chiave tra Piemonte e Liguria - commenta il sindaco Luciano Sciandra -. Noi stiamo subendo un grave disagio legato al passaggio di carichi e mezzi pesanti in centro paese. Il nostro appello è che la progettazione sia inserita nel piano quinquennale opere pubbliche di Anas 2025-2030: se perdiamo questo treno non vedremo altre possibilità per ricostruirlo».

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