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Il Centro studi chiude il cerchio: 15 anni dopo l'esperienza della facoltà di Architettura nella pubblicazione delle ultime tesi

È uscito il nuovo numero della rivista del Centro Studi Monregalesi, dedicato alle ultime tesi di laurea discusse a Mondovì nella facoltà di Architettura del Politecnico di Torino

Il Centro studi chiude il cerchio: 15 anni dopo l'esperienza della facoltà di Architettura nella pubblicazione delle ultime tesi

L’ultimo anno accademico della Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino a Mondovì si è concluso nel 2010. Da allora sono passati quindici anni. Fu un evento che a suo modo ha segnato la città. Poi dal 2019/20 si è aperto un nuovo corso, con la riapertura della sede decentrata per il primo anno di ingegneria e per ospitare master, convegni, occasioni di formazione di vario genere, pur in assenza di attrezzature e strumenti specifici, traslati tutti a Torino. Resta invece confinata al passato l’esperienza di formazione degli architetti: per ricordarla e per chiudere un cerchio, il secondo numero della rivista del Centro Studi Monregalesi ha deciso di completare la pubblicazione delle ultime tesi di laurea discusse a Mondovì. Infatti la rivista aveva ospitato già titoli e autori delle tesi 1998-2001 e parimenti quelle fino al 2007 hanno trovato ospitalità di un fascicolo speciale della rivista “Documenti e ricerche. Materiali didattici del Politecnico”. Dopo quella data, solo la rivista “Porti di Magnin” ne ha dato notizia, segnalando le pubblicazioni di volta in volta con commenti. Questa nuova pubblicazione dunque si propone l’obiettivo di rappresentare uno strumento pratico per consultare un patrimonio di informazioni divenuto di difficile consultazione perché oggi conservato a Torino.


Inoltre, si tratta di una panoramica interessante, che spazia dalla raccolta di informazioni sui monumenti locali a tesi sviluppate in ambito internazionale, nel corso dei progetti Erasmus, o ancora lavori che trattano situazioni più curiose ed estemporanee, occasioni particolari che vengono così significativamente documentate. «La raccolta al termine – scrive l’architetto Lorenzo Mamino – apparirà varia e seducente, commentata da tre interventi di docenti presenti all’epoca nella sede di Mondovì, ormai lontani sia dalla sede che dall’insegnamento». Tra le curiosità della rivista, oltre all’elenco, si ripercorre il tragitto dei “diplomi” particolari che sin dal primo anno sono stati rilasciati a Mondovì: ovvero incisioni d’autore di cui venivano omaggiati i giovani studiosi, allo scopo di mettere in relazione il lavoro del passato con quello del presente, immagini dedicate alla cupola del Santuario di Vicoforte di Francesco Gallo. Oltre a Mamino, intervengono nel volume due ex docenti della Facoltà monregalese, Paolo Mellano e Laura Palmucci. Se quest’ultima si concentra su una riflessione dedicata all’importanza del bagaglio storico per un architetto, Mellano conduce una riflessione sull’importanza di un’architettura consapevole, razionale, attenta alla funzionalità, all’ospitalità e all’estetica in una città contemporanea che ha la tendenza a diventare sempre più povera di luoghi da abitare e vivere.

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