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18 Dicembre 2025 - 18:20
Florette Ormea con il fotografo Lartigue, a Piozzo
Passeggiando per il centro storico di Piozzo, da oggi è possibile compiere un vero e proprio viaggio nel tempo. Sette pannelli illustrativi, installati nei luoghi più significativi del paese, raccontano storie di edifici, benefattori e personaggi che hanno lasciato un segno profondo nella comunità.
Il progetto nasce da un accurato lavoro di ricerca e divulgazione storica curato dall’Associazione Volontari per l’Arte di Piozzo, che ha saputo trasformare documenti, testimonianze e memorie locali in un racconto accessibile a tutti. I pannelli, collocati nei punti più opportuni grazie all’intervento del vicesindaco Sandro Scotto, restituiscono dignità e voce a luoghi spesso attraversati distrattamente, ma ricchi di significato.
Dalle antiche funzioni assistenziali dell’ex ospedale alla vita quotidiana immortalata dall’obiettivo di un fotografo di fama mondiale come Jacques Henri Lartigue, fino ai luoghi dell’educazione e della spiritualità, il percorso valorizza l’identità di Piozzo e rafforza il legame tra passato e presente. Un’iniziativa che non solo tutela la memoria storica, ma invita cittadini e visitatori a riscoprire il paese con uno sguardo nuovo e consapevole.
Edificio di origine medievale, situato di fronte alla chiesa, divenne canonica dal Settecento. Donato alla parrocchia nel 1699 da Giacomina Maria Lasagna, conserva ancora oggi gran parte della struttura originaria con portici, cortile, pozzo e locali rustici.

Nata come cappella seicentesca dedicata a San Grato, fu trasformata in scuola elementare nel 1887, dopo la costruzione di una nuova chiesa più grande. Ha accolto generazioni di bambini della frazione fino alla metà degli anni Ottanta.

Il pannello racconta il legame tra Piozzo e Florette Ormea, originaria del paese, e il marito Jacques Henri Lartigue, celebre fotografo internazionale. Tra gli anni Cinquanta e Ottanta, Lartigue immortalò la vita quotidiana piozzese, lasciando una testimonianza visiva di grande valore storico e artistico.
Abitazione appartenuta alla madre di Florette, fu il luogo delle vacanze estive della coppia per oltre trent’anni. Qui Lartigue fotografò e dipinse scene di vita locale; molte di queste immagini, oggi celebri, hanno portato il nome di Piozzo nel mondo.

Fondata nel 1760 grazie al lascito di Pietro Doglis per il soccorso dei poveri infermi, la struttura fu ricostruita nel 1839 come ospedale. Nella prima metà del Novecento la famiglia Boffa fece riadattare il vecchio ospedale in casa di soggiorno con nuovi ambienti moderni. Fu gestita prima da privati e poi dal Comune, fino alla chiusura definitiva nel 2022.

Istituito nel 1873 grazie al conte Annibale Faussone di Germagnano e a numerose famiglie piozzesi, l’asilo accolse bambini dai tre ai sette anni. L’edificio attuale fu donato nel 1875 da Irene Priola e, dopo decenni di gestione delle suore Domenicane, divenne scuola statale negli anni Settanta.

Nel 1834 venne costruito l’attuale cimitero, acquistando un appezzamento dal parroco. La scelta del sito non fu casuale perché, già durante il Medioevo, e fino al 1769, i defunti venivano sepolti all’interno della chiesa parrocchiale o attorno in tre fosse comuni: una per gli uomini, l’altra per le donne e la terza per i bambini fino a sette anni.

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