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«Diventare uomini nuovi, interpellati dall’evento di Betlemme»

Gli auguri di mons. Egidio Miragoli che si rivolge alla comunità diocesana

«Diventare uomini nuovi, interpellati dall’evento di Betlemme»

Il vescovo di Mondovì, mons. Egidio Miragoli

Gli auguri di mons. Egidio Miragoli che si rivolge alla comunità diocesana.

Quest’anno, per rivolgervi l'augurio natalizio, vorrei muovere da alcune parole di San Paolo, perché ci sono tanti modi per esprimere il significato del Natale, ma quella di un passo della Lettera a Tito, che ascolteremo nella Messa, mi pare particolarmente preziosa.

Scrive l'apostolo: “Figlio mio, è apparsa la grazia di Dio, che porta salvezza a tutti gli uomini e ci insegna a rinnegare l’empietà e i desideri mondani e a vivere in questo mondo con sobrietà, con giustizia e con pietà”.

Il verbo centrale, naturalmente, è insegnare: il Natale come l'avvenimento in cui Dio, che viene a noi nel suo Figlio, ci "insegna" qualcosa, che poi più compiutamente diventerà Vangelo, "buona notizia". E questo "qualcosa" è un programma di vita, qui articolato in negativo sul rifiuto di empietà e desideri mondani, in positivo sulla ricerca di sobrietà, giustizia e pietà.

Ne traggo la sintesi e l'augurio che credo imprescindibili: il Natale sia per tutti noi il momento in cui rifiutiamo le lusinghe materiali e ingannevoli della cultura in cui siamo immersi e che rischia di oberarci (consumismo, edonismo, ricerca esasperata dell'affermazione di sé a scapito degli altri) e riscopriamo la bellezza del messaggio evangelico che addita ciò che è giusto e buono, nella sobrietà e nel rispetto dell'altro. Sarebbe un cambio di paradigma, un salutare prendere le distanze dall'invadenza del presente per riscoprire un autentico umanesimo cristiano. Non la mortificazione o la cancellazione di ciò che è umano, ma il suo compimento pieno facendoci umili discepoli del "Bambino di Betlemme", il Maestro che è "via, verità e vita".

Nel mistero del Figlio di Dio che si fa carne, dunque, trova vera luce anche il mistero dell'uomo, della nostra vita. Come dice un frammento del Concilio Vaticano II, “chiunque segue Cristo uomo perfetto, diventa lui pure più uomo” (Gaudium et Spes 41). Ricordiamolo in questi giorni, e le feste natalizie, che auguro a tutti di vivere nella gioia degli affetti più cari e nella pace, ritroveranno il loro senso più pieno e autentico.

Auguri di cuore. Buon Natale.

E il Signore colmi di ogni bene la vostra vita nel nuovo anno.

+Egidio Miragoli

Mondovì, santo Natale 2025

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