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25 Dicembre 2025 - 12:29
Le valli sono svegliate sotto la neve. Ma ARPA Piemonte conferma "allerta gialla" per il 25 e 26 dicembre. Un natale e Santo Stefano più grigi che bianchi.
Il bollettino di allerta meteo è stato emesso nella mattinata del 25: allerta gialla nel Piemonte sud-occidentale, su Monregalese e Cuneese. «Fino stanotte precipitazioni diffuse, deboli o moderate, con maggiori accumuli nevosi su zone montane e pedemontane torinesi e cuneesi e colline del Cuneese e dell'Astigiano. Quota neve mediamente sui 400-800 m, con valori più alti a nord. Dalla mattina di domani generale miglioramento del tempo».
ARPA: «Fino al mattino della giornata di Santo Stefano, all'interno di una vasta saccatura atlantica, si svilupperà una serie di minimi depressionari in area mediterranea che manterrà condizioni perturbate sulla nostra regione con precipitazioni moderate diffuse, più persistenti tra Torinese e Cuneese, in particolare nelle vallate. La quota delle nevicate subirà un rapido e brusco calo già nel pomeriggio odierno da 1000-1100 m fino a 700-900 m, con valori inferiori sui 400-600 m su Cuneese, Langhe, Roero e collina torinese. Dal pomeriggio del 26 dicembre un promontorio anticiclonico, in espansione dalle Isole Britanniche verso la Germania, favorirà l'allontanamento della struttura depressionaria riportando cieli soleggiati su tutto il territorio piemontese».
Il rischio valanghe è a LIVELLO MASSIMO (pericolo "forte", livello 4 su 4) quindi che si vuole mettere in cammino per un'escursione faccia molta, molta attenzione.
«Le condizioni valanghive sono pericolose. Le escursioni al di fuori delle piste assicurate sono sconsigliate.
La neve fresca può facilmente subire un distacco provocato o spontaneo. Lungo i percorsi abituali le valanghe possono raggiungere dimensioni piuttosto grandi e minacciare in alcuni punti le vie di comunicazione esposte. Con neve fresca e vento da moderato a forte proveniente dai quadranti nord orientali soprattutto in quota si sono formati accumuli di neve ventata in parte spessi. Ciò anche nelle zone in prossimità delle creste, come pure nelle conche, nei canaloni e dietro ai cambi di pendenza. Già un singolo appassionato di sport invernali può in molti punti provocare il distacco di valanghe, anche di grandi dimensioni. Con l'intensificarsi delle nevicate, durante il pomeriggio il numero e le dimensioni dei punti pericolosi aumenteranno. Questi punti pericolosi sono frequenti e con il cattivo tempo appena individuabili».

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