Cerca

ultima ora

ultime notizie

OGGI

Mai così tanta neve nell'ultimo decennio, ma ora temperature in rialzo

Accumuli eccezionali a Prato Nevoso dopo le ultime 36 ore

Mai così tanta neve nell'ultimo decennio, ma ora temperature in rialzo

La situazione a Prato Nevoso in un frame del video di Marco Adornato (a sinistra) e nella foto di Roberta Ravera (a destra) tramite il gruppo Telegram di #MeteoinPiemonte.

Prato è davvero "Nevoso", come non si vedeva da anni. Dopo l’intensa fase perturbata che ha interessato il Piemonte nelle ultime 36 ore, il Mondolè registra accumuli di neve eccezionali, tra i più elevati dell’ultimo decennio. A monte della partenza degli impianti di Prato Nevoso Ski il manto nevoso ha ormai superato i due metri di altezza.



A sottolineare l’eccezionalità della situazione è Andrea Vuolo, fisico e meteorologo RAI: «Impressionanti gli accumuli di neve presenti a Prato Nevoso dopo l’ultima abbondante nevicata. Si tratta dei valori più alti degli ultimi dieci anni in zona». Le immagini fiabesche d'altronde parlano da sè.

TORNA L'ALTA PRESSIONE E AUMENTANO LE TEMPERATURE

Archiviata però la lunga fase di maltempo, lo scenario meteorologico è destinato a cambiare rapidamente. Nel corso del weekend post natalizio tornerà infatti l’alta pressione, con tempo stabile e soleggiato su tutto il Piemonte. Il rinforzo dell’anticiclone, con i massimi tra il Regno Unito e l’Europa centrale, favorirà l’afflusso di aria molto mite in quota da Nord-Ovest, di origine subtropicale-marittima.

Le conseguenze saranno un sensibile aumento delle temperature, soprattutto in montagna. Lo zero termico è previsto in forte rialzo, fino a superare i 3.200 metri tra Valle d’Aosta e alto Piemonte, mentre a quote di circa 1.500 metri le temperature massime potrebbero oltrepassare i 10 °C. Un brusco cambio di scenario che, se da un lato renderà il fine settimana piacevole dal punto di vista meteorologico, dall’altro innalzerà in modo significativo il rischio valanghe.



Nel Monregalese, così come nelle valli dell’alto Canavese e su gran parte delle Alpi occidentali, il pericolo valanghe rimane elevato e potrà raggiungere il livello 4 (forte) su una scala di 5. L’abbondante neve fresca, combinata con il rialzo termico e il vento moderato o forte dai quadranti orientali, ha favorito la formazione di accumuli di neve ventata anche molto spessi.

Secondo AINEVA (Associazione Interregionale di coordinamento e documentazione per i problemi inerenti alla neve e alle valanghe) le situazioni più critiche si trovano in prossimità delle creste, nei canaloni, nelle conche e dietro i cambi di pendenza. In molti punti è sufficiente il passaggio di un singolo sciatore o escursionista per provocare il distacco di valanghe, anche di grandi dimensioni. Non si escludono inoltre valanghe spontanee, soprattutto sui pendii ombreggiati e ripidi, dove il distacco può avvenire anche nella neve vecchia.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Aggiorna le preferenze sui cookie
x