Cerca

ultima ora

ultime notizie

OGGI

Salario minimo a 9 euro l’ora negli appalti pubblici piemontesi: il M5S presenta una proposta di legge

Coluccio, Disabato e Unia: “Tutela dei lavoratori e dignità salariale. La Consulta conferma: misura legittima e già attiva in Puglia”

Salario minimo a 9 euro l’ora negli appalti pubblici piemontesi: il M5S presenta una proposta di legge

Il lavoro torna al centro dell’iniziativa politica del Movimento 5 Stelle Piemonte. Nei giorni scorsi i consiglieri regionali Coluccio, Disabato e Unia hanno depositato a Palazzo Lascaris una proposta di legge che introduce un salario minimo di 9 euro l’ora per i lavoratori impiegati negli appalti pubblici di competenza della Regione Piemonte.

Si tratta di una misura che segue la strada già aperta in Puglia e che ha ottenuto un importante via libera dalla Corte Costituzionale: i giudici hanno infatti respinto le questioni di legittimità sollevate dal Governo nazionale, confermando la piena validità della norma pugliese. Un passaggio che il M5S considera decisivo e che apre la possibilità per altre Regioni, come il Piemonte, di intervenire in modo concreto sul tema dei salari troppo bassi.

La proposta riguarda tutti i contratti stipulati dalla Regione, dalle Aziende sanitarie e ospedaliere, dalle Agenzie regionali e da tutti gli altri Enti strumentali. In sostanza, ogni Ente che bandisce una gara dovrà specificare nei documenti di gara che al personale coinvolto nei lavori, nei servizi e nelle forniture oggetto di appalto o concessione sia applicato il contratto collettivo nazionale maggiormente attinente all’attività svolta, siglato dalle organizzazioni datoriali e sindacali più rappresentative.

Elemento chiave della proposta è il vincolo che questi contratti non possano prevedere una retribuzione minima tabellare inferiore a 9 euro lordi all’ora, lasciando ovviamente salvi eventuali trattamenti più favorevoli già previsti.

Per il Movimento 5 Stelle questo intervento rappresenta «un primo passo concreto verso l’introduzione di un salario minimo legale in Italia», battaglia che il M5S porta avanti da oltre dieci anni. L’idea di fondo è semplice: se la Costituzione definisce l’Italia una “Repubblica fondata sul lavoro”, non è accettabile che migliaia di lavoratori e lavoratrici, pur avendo un impiego, facciano fatica ad arrivare alla fine del mese.

«Con questa legge – spiegano i consiglieri pentastellati – vogliamo garantire un salario dignitoso a chi lavora per la pubblica amministrazione piemontese, a partire dagli appalti e subappalti. Non è pensabile che dietro un servizio pagato con soldi pubblici ci siano persone pagate 4 o 5 euro l’ora. La Regione ha il dovere di dare l’esempio».

Ora la proposta di legge seguirà il suo iter in Commissione e in Consiglio regionale. Per il Movimento 5 Stelle, la sfida è chiara: trasformare quella che finora è stata soprattutto una battaglia politica e culturale in una misura concreta, capace di incidere sulle buste paga di molti lavoratori e lavoratrici del Piemonte.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Aggiorna le preferenze sui cookie
x