ultime notizie
27 Dicembre 2025 - 06:42
Il lavoro torna al centro dell’iniziativa politica del Movimento 5 Stelle Piemonte. Nei giorni scorsi i consiglieri regionali Coluccio, Disabato e Unia hanno depositato a Palazzo Lascaris una proposta di legge che introduce un salario minimo di 9 euro l’ora per i lavoratori impiegati negli appalti pubblici di competenza della Regione Piemonte.
Si tratta di una misura che segue la strada già aperta in Puglia e che ha ottenuto un importante via libera dalla Corte Costituzionale: i giudici hanno infatti respinto le questioni di legittimità sollevate dal Governo nazionale, confermando la piena validità della norma pugliese. Un passaggio che il M5S considera decisivo e che apre la possibilità per altre Regioni, come il Piemonte, di intervenire in modo concreto sul tema dei salari troppo bassi.
La proposta riguarda tutti i contratti stipulati dalla Regione, dalle Aziende sanitarie e ospedaliere, dalle Agenzie regionali e da tutti gli altri Enti strumentali. In sostanza, ogni Ente che bandisce una gara dovrà specificare nei documenti di gara che al personale coinvolto nei lavori, nei servizi e nelle forniture oggetto di appalto o concessione sia applicato il contratto collettivo nazionale maggiormente attinente all’attività svolta, siglato dalle organizzazioni datoriali e sindacali più rappresentative.
Elemento chiave della proposta è il vincolo che questi contratti non possano prevedere una retribuzione minima tabellare inferiore a 9 euro lordi all’ora, lasciando ovviamente salvi eventuali trattamenti più favorevoli già previsti.
Per il Movimento 5 Stelle questo intervento rappresenta «un primo passo concreto verso l’introduzione di un salario minimo legale in Italia», battaglia che il M5S porta avanti da oltre dieci anni. L’idea di fondo è semplice: se la Costituzione definisce l’Italia una “Repubblica fondata sul lavoro”, non è accettabile che migliaia di lavoratori e lavoratrici, pur avendo un impiego, facciano fatica ad arrivare alla fine del mese.
«Con questa legge – spiegano i consiglieri pentastellati – vogliamo garantire un salario dignitoso a chi lavora per la pubblica amministrazione piemontese, a partire dagli appalti e subappalti. Non è pensabile che dietro un servizio pagato con soldi pubblici ci siano persone pagate 4 o 5 euro l’ora. La Regione ha il dovere di dare l’esempio».
Ora la proposta di legge seguirà il suo iter in Commissione e in Consiglio regionale. Per il Movimento 5 Stelle, la sfida è chiara: trasformare quella che finora è stata soprattutto una battaglia politica e culturale in una misura concreta, capace di incidere sulle buste paga di molti lavoratori e lavoratrici del Piemonte.
Edicola digitale
I più letti
Versione web de L'"Unione Monregalese", settimanale cattolico di informazione, notizie ed opinioni di Mondovì. Iscr. n°8 Reg. Canc. Trib. di Mondovì del 05-04-1951.
Direttore Responsabile Corrado Avagnina.
Edito da CEM - Cooperativa Editrice Monregalese Piazza S. Maria Maggiore, 6 - 12084 Mondovì - Tel. 0174 552900 - P.Iva: 01654260049
Registro delle Imprese di Cuneo n. 01654260049
Albo Società Cooperative n. A118893
Capitale Sociale € 25.768,00 i.v.
L’Unione Monregalese percepisce i contributi pubblici all’editoria. Tramite la Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici), ha aderito allo IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale. Amministrazione trasparente: pubblicazione dei contributi pubblici, importo lordo contributo editoria anno 2022 euro 363.048,48 come da decreto della Presidenza Consiglio Ministri del 5.12.23
Oltre a quanto evidenziato in Nota Integrativa si evidenzia che gli aiuti di Stato e gli aiuti de minimis ricevuti dalla società sono contenuti nel Registro nazionale degli aiuti di stato di cui all'art. 52 della L. 234/2012 a cui si rinvia e consultabile a questo link