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Alta Val Tanaro, un viaggio nelle radici: un libro ne racconta tradizioni, storia e identità

Un’opera corale per riscoprire folklore, memoria e cultura tra Nucetto, Garessio, Ormea, Bagnasco e i borghi della valle

Alta Val Tanaro, un viaggio nelle radici: un libro ne racconta tradizioni, storia e identità

È stato da poco pubblicato dalla casa editrice Araba Fenice il volume “Un tempo, in Alta Val Tanaro – Folklore e tradizioni popolari di ieri, oggi e domani”, a cura di Giorgio Ferraris, con contributi di Giuseppe Carazzone, Giorgio Ferraris, Roberto Meriggio, Aligi Michelis, Ezio Michelis, Roberto Moriani e Gianmario Odello.
Il libro propone un articolato percorso di approfondimento sulle tradizioni storiche e culturali dell’Alta Val Tanaro, territorio da sempre caratterizzato da una forte vocazione ai contatti e agli scambi. La strada che costeggia il fiume Tanaro, da Nucetto a Ormea, ha infatti rappresentato per secoli la principale via di collegamento tra la pianura cuneese e la Liguria di Ponente, favorendo l’incontro tra popolazioni, lingue e culture differenti e influenzando in modo significativo i modelli di vita locali. A partire dalla fine dell’Ottocento, la realizzazione della linea ferroviaria Ceva–Ormea ha ulteriormente contribuito allo sviluppo industriale e turistico dell’area, rafforzando i collegamenti con il resto del Paese.

 

 

Nonostante queste aperture, i centri dell’Alta Val Tanaro hanno saputo conservare e tramandare un ricco patrimonio di tradizioni popolari, alcune di antichissima origine, altre riscoperte e valorizzate negli ultimi decenni. Tra queste, il volume documenta il Mortorio di Garessio, sacra rappresentazione della Passione di Cristo realizzata con continuità dalla metà del Settecento, e la danza armata del Bal do Sabre di Bagnasco, recuperata e mantenuta viva grazie all’impegno delle comunità locali. A Ormea trovano spazio la tradizione delle “ghirlande” del Corpus Domini, le iniziative di valorizzazione del dialetto locale e la ricostituzione del gruppo carnevalesco degli “Aboi”, che ha restituito vitalità a una manifestazione molto sentita fino agli anni Cinquanta del Novecento. A Nucetto viene inoltre raccontata l’esperienza del gruppo storico del Reggimento “La Marina”, reparto dell’esercito piemontese del Settecento che reclutava giovani provenienti dalla valle.

Il volume dedica attenzione anche alla tradizione brigasca, strettamente connessa all’Alta Val Tanaro, documentata nei suoi aspetti linguistici, nei costumi, nella cucina e nelle danze, grazie al lavoro dell’Associazione A Vastera. Completano l’opera il racconto delle manifestazioni e degli incontri organizzati negli ultimi anni e una significativa documentazione storica sui costumi tradizionali dell’Alta Valle.

Con questa pubblicazione si è voluto raccogliere e mettere a sistema un insieme rappresentativo di testimonianze sulle tradizioni e sui gruppi più significativi del territorio, il cui mantenimento e valorizzazione vedono impegnate amministrazioni e associazioni locali. Il volume è arricchito da un’ampia selezione di testi e immagini, offrendo al lettore uno strumento di conoscenza e approfondimento di grande valore storico e culturale.

La pubblicazione è stata realizzata con il contributo dell’Associazione Culturale Ulmeta e rientra, per le attività da essa coordinate, nell’Azione 2.3 del progetto Borghi e Castelli lungo la Ferrovia del Tanaro, finanziato dal PNRR – Missione 1 – Cultura 4.0, promosso dal Ministero della Cultura nell’ambito dell’attrattività dei borghi storici.

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