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«Da gennaio le rette delle RSA saliranno del 10%, la Giunta Cirio fermi subito gli aumenti»

Il Movimento 5 Stelle Piemonte denuncia rincari fino a 5mila euro l’anno per le famiglie con anziani non autosufficienti e chiede alla Regione interventi immediati, rispetto delle delibere e piena copertura sanitaria pubblica

«Da gennaio le rette delle RSA saliranno del 10%, la Giunta Cirio fermi subito gli aumenti»

Foto didascalica creata utilizzando il supporto dell'AI

Il Movimento 5 Stelle Piemonte lancia un allarme duro e diretto sulle rette delle RSA e punta il dito contro la Giunta Cirio. In una nota firmata dai consiglieri regionali Alberto Unia, Sarah Disabato e Pasquale Coluccio, il M5S denuncia aumenti unilaterali delle rette a partire da gennaio, con rincari superiori al 10% e casi in cui il costo annuale cresce di oltre 5.000 euro.

Secondo i 5 Stelle, si tratta di «un vero e proprio salasso» per persone fragili e famiglie già in difficoltà, costrette a coprire di tasca propria ciò che non viene garantito dalla quota sanitaria delle ASL. Nella loro denuncia, i consiglieri sottolineano come anziani e malati cronici non autosufficienti vengano di fatto trasformati in «clienti», con un ulteriore peso economico scaricato sui loro cari.

Il Movimento 5 Stelle richiama anche il quadro normativo regionale: la delibera 38/2024 prevede il blocco delle tariffe delle strutture residenziali non convenzionate ai livelli fissati nel 2022. Un blocco che, secondo i pentastellati, oggi viene «ignorato», mentre la Regione non interviene. Nel documento si evidenzia inoltre che non c’è alcun miglioramento dei servizi offerti, mentre i gestori continuano a beneficiare delle regole straordinarie introdotte in epoca Covid.

Da qui la richiesta politica, esplicita e netta, rivolta alla Giunta Cirio. il M5S chiede di fermare immediatamente gli aumenti, di imporre il rispetto delle delibere regionali vigenti e di avviare un intervento strutturale che garantisca la piena copertura sanitaria pubblica per i non autosufficienti, rimettendo al centro – si legge nel testo – «la dignità delle persone fragili».

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