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«Quando la “lea” era al centro della vita delle famiglie di Prea e delle montagne»

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Beppe Basso tra i boschi di castagni di Prea, con in spalla la "lea" appartenuta a suo fratello

Sentinella preziosa e custode delle montagne della Valle Ellero e delle antiche tradizioni che ora rischiano di andare perdute per sempre, Beppe Basso di Prea (Roccaforte), presidente dell’Associazione culturale “Nuséch dr Kyé”, ci ha ospitati lo scorso venerdì 27 ottobre nella “sua” borgata, per una chiacchierata tutta dedicata ai tempi che furono e alle fatiche degli uomini, che tra quei boschi e su quei pendii, hanno trascorso la vita, seguendo il ritmo delle stagioni. «In questo periodo, verso i Santi, si iniziava a tirare fuori le slitte dai capanni, dai fienili – ci ha raccontato –. La “lea” (la slitta, in Kyé) doveva essere pronta per quando sarebbe caduta la prima neve. Si controllavano le gambe; alcune scricchiolavano e andavano incuneate. Bisognava fissare bene ogni incastro poi si passava la paraffina sugli sci, per poter tirare la slitta più facilmente. Erano gli anni ’50 e chi possedeva un asino era...

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