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Deposito rifiuti a Clavesana, Confcooperative: «Le istituzioni blocchino il progetto»

Rifiuti Clavesana

I manifestanti per il "no", domenica scorsa nell'area artigianale di Clavesana - Foto Guido Galleano

“Non ce lo meritiamo”. Così, con preoccupazione e amarezza, Giovanni Bracco, presidente della Cantina Sociale Clavesana, commenta il progetto dell’area di stoccaggio rifiuti che potrebbe essere realizzata nell’area industriale del paese dei Calanchi. “In questi anni – spiega Bracco – si è modificato il consumo del vino e noi abbiamo cercato di stare al passo con le esigenze del mercato, mettendo in atto innovazioni importanti. A oggi la nostra cantina ha oltre duecento associati, produciamo vini più morbidi come il Nebbiolo, bianchi, Alta Langa, ma anche Barolo, per il quale abbiamo l’autorizzazione. Produrre vino, significa saper aspettare, rispettare i tempi della natura e il territorio. La nostra zona ha saputo distinguersi e farsi apprezzar, negli anni, non solo per i vini, ma anche per le nocciole, per la carne, per i suoi paesaggi e finalmente inizia ad essere apprezzata anche a livello turistico.  Fare tutto questo però significa...

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