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Sanità: il piano della Bocconi invita a ripensare il Dea e l’Ospedale di Ceva

Il futuro della sanità piemontese passerà dal nuovo piano sociosanitario che dovrebbe iniziare a breve il suo iter. Per la sua realizzazione, con un focus particolare sulla riduzione delle liste d’attesa, la Regione si è avvalsa anche di un gruppo di esperti dell’Università Bocconi, ma le conclusioni a cui è arrivato l’Ateneo milanese sono destinate a far discutere. «Ridurre il numero dei Pronto Soccorso Dea di primo livello in Pronto Soccorso base, convertendone anche qualcuno in Dea di secondo livello. Trasformare i Pronto Soccorso con meno di 15mila accessi annui in Punti di primo intervento senza fruizione di ricovero» e sui piccoli Ospedali: «queste strutture dovrebbero essere orientate con un focus maggiore sulle attività assistenziali e riabilitative, piuttosto che sulla gestione delle patologie acute». Indicazioni, riportate per prime dalla testata “lo Spiffero”, che se applicate avrebbero delle immediate ripercussioni. Per il Monregalese il nodo è sempre lo stesso: il futuro...

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