Cerca

ultima ora

ultime notizie

OGGI

“Big bench”: il fenomeno delle panchine giganti che appassiona l’Europa

Segino Montanari Web

Gli "ambassador" delle big bench, Barbara Segino e Gianni Montanari

Le “big bench”, le ormai famosissime panchine giganti ideate dal designer americano Chris Bangle, clavesanese d’adozione dal 2009, ricevono sempre maggiori apprezzamenti in giro per il mondo. Dall’avvio del progetto ad oggi, in pochi anni, sono già addirittura 273 le panchine costruite e posizionate. Si è partiti dalle radici della nostra Langa, ovviamente, per arrivare poi però ad installarle un po’ ovunque, sulle alture più suggestive e panoramiche d’Italia e varcare anche i confini nazionali, giungendo addirittura in Spagna, Svezia, Galles. Il “Big Bench Community Project”, organizzazione nata per la promozione e la valorizzazione delle panchine, ha riscosso via via sempre maggiori apprezzamenti, richiamando un grande pubblico internazionale e creando un movimento e una “comunità” di appassionati sempre più viva, attiva, presente. Il gruppo Facebook collegato, “Big bench panchinisti itineranti”, attualmente conta addirittura 52 mila follower da tutta Europa, a dimostrazione di un fenomeno in costante espansione, anche dal punto di vista turistico e degli scambi interculturali. Tra i principali fautori di questo successo, ci sono i super appassionati di “big bench” Barbara Segino e Gianni Montanari, unici due a venire ufficialmente nominati “Ambassador” ufficiali del movimento. Per comprendere meglio l’origine del circuito e tutti i meccanismi che via via si sono consolidati, abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Barbara, che è anche amministratrice del gruppo Facebook e che finora ha visitato personalmente ben 265 panchine. «Le “big bench” stanno davvero facendo registrare un riscontro incredibile, anche dal punto di vista turistico – ci ha spiegato –. Con il “passaporto” delle panchine si riceve un timbro per ogni panchina visitata e parte del ricavato dal “diario di viaggio” resta alle attività del territorio. In più il panchinista che entra in queste attività (bar, cantine, ristoranti) spesso acquista prodotti locali o si ferma per un caffè o per il pranzo, contribuendo ulteriormente all'economia del paese. Abbiamo notato inoltre che il tam tam sul gruppo Facebook, con centinaia di post da parte degli appassionati ogni giorno, incentiva altri ad andare a visitare il posto. Non tutti possono ospitare una panchina gigante – ha concluso Barbara –. Non è facile o scontato entrare nel circuito “big bench”. Il Comune che ne ospita una si deve davvero ritenere fortunato, perché significa che possiede i giusti requisiti per essere luogo di meraviglia e splendore».
Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

x