L’Associazione provinciale cuneese Case di riposo pubbliche e private, i rappresentanti delle Diocesi della provincia di Cuneo, di Pinerolo e della Diaconia Valdese esprimono soddisfazione e gratitudine nei confronti della Regione Piemonte per l’esito positivo del tavolo di lavoro a cui sono state invitate a partecipare lunedì scorso, 27 giugno, a Torino e a cui ha preso parte anche il vescovo di Alba, mons. Marco Brunetti. Il presidente Alberto Cirio, così come gli assessori Luigi Genesio Icardi e Maurizio Marrone, hanno mantenuto fede alla parola data nell’incontro del 9 giugno presso il Vescovado di Alba e sono stati coerenti sia riguardo all’individuazione di misure e interventi utili a garantire un sostegno economico alle RSA e alle famiglie dei loro ospiti, sia nel dare il via ad una nuova stagione di trasparenza nel confronto sui dati e nell’innescare la revisione delle norme che regolano il settore.
«Diamo atto alla Regione di aver recepito il nostro disagio e le nostre difficoltà e di aver cambiato passo nell’approccio alle problematiche del mondo delle case di riposo – spiegano i rappresentanti delle Case di riposo della provincia di Cuneo che hanno partecipato per la prima volta al tavolo di lavoro regionale –. La strada intrapresa è quella giusta ed è l’unica che può portarci fuori dall’emergenza, perché su questa partita o usciamo tutti vincitori o tutti perdenti: ospiti, famiglie, case di riposo, Asl, Comuni e Regione. Il meccanismo di trasparenza voluto fortemente dal presidente Cirio è un modello di collaborazione virtuoso a cui guardare e da seguire. La luce in fondo al tunnel non si vede ancora, ma di certo abbiamo cominciato a muoverci insieme verso l’uscita. Il prossimo passo è la formalizzazione mediante provvedimenti deliberativi degli interventi annunciati e condivisi nel corso dell’incontro».
Nello specifico, le misure più importanti riguardano il sostegno economico alle Rsa. Precisamente, la Regione ha confermato per gli ospiti convenzionati (circa il 40% del totale) un adeguamento Istat del 3,8% a decorrere dal 1° gennaio 2022 sulla quota di competenza delle Asl, che si aggiunge all’aumento dell’1,3% già riconosciuto nel 2021. Alle famiglie degli ospiti non convenzionati, che sono la maggioranza (circa il 60%), invece, non essendo stato riconosciuto finora nessun adeguamento, le case di riposo potranno applicare un adeguamento Istat del 5,1% probabilmente a decorrere dal 1° agosto 2022, in quanto prima non ci sono i tempi tecnici per intervenire.
«La notizia più positiva e la novità più importante introdotta dalla Regione – continuano – interessa direttamente le famiglie degli ospiti non convenzionati, che dovranno pagare di tasca loro gli aumenti Istat. Per venire loro incontro la Regione ha messo a disposizione 50 milioni di euro del Fondo Sociale Europeo (FSE) sul biennio 2022 e 2023, che verranno destinati come voucher a parziale integrazione degli aumenti. A breve uscirà un bando a cui le famiglie degli ospiti potranno accedere attraverso le Rsa di appartenenza. Inoltre la Regione si è impegnata a portare appena possibile a 280 milioni il budget per la copertura delle rette convenzionate. Infine, nutriamo molte aspettative sia sull’iter di revisione delle riforme normative che è stato avviato, sia sul meccanismo virtuoso di aggiornamento settimanale dei dati degli ospiti in convenzione affinché si abbia costantemente la certezza che tutti i posti disponibili siano effettivamente sempre occupati».
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