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La storia d'amore di Paolo e Francesca apre la stagione del Regio di Torino

Apertura con la "Francesca da Rimini" di Riccardo Zandonai, il 10 ottobre

La storia d'amore di Paolo e Francesca apre la stagione del Regio di Torino

foto di Ivan Cazzola

Il Teatro Regio di Torino ha presentato negli scorsi giorni la stagione lirica 2025-2026. Il titolo che 

Sarà la "Francesca da Rimini" di Riccardo Zandonai, opera tratta dal celebre episodio narrato nel 5º canto della Divina Commedia, ad aprire il 10 ottobre la stagione lirica del Teatro Regio di Torino. La notizia è stata annunciata a maggio, con la presentazione del nuovo cartellone, ma in questi giorni il teatro ha diffuso informazioni più dettagliate sulla nuova produzione, firmata da Andrea Bernard. La direzione musicale è affidata al direttore titolare Andrea Battistoni.

L’opera sarà in scena fino al 23 ottobre e si avvale del sostegno di Intesa Sanpaolo. A dare voce ai protagonisti, un cast di grande prestigio internazionale: Roberto Alagna, che torna al Regio dopo vent’anni, Barno Ismatullaeva, rivelazione nel 2023 con Madama Butterfly, e George Gagnidze, tra i baritoni drammatici più richiesti nel panorama lirico mondiale. Il Coro del Regio è istruito da Ulisse Trabacchin.

La scelta della "Francesca da Rimini" è significativa da più punti di vista. Intanto, nel contesto della storia del teatro Regio, visto che il titolo debuttò proprio sul palcoscenico torinese nel 1914. Poi perché prosegue il filone perseguito negli ultimi anni, che ha visto la fondazione lirica torinese alle prese con titoli più rari e meno rappresentati, oltre ai grandi cavalli di battaglia che non mancano mai nei cartelloni di tutto il mondo, dalla "Traviata" in giù. Nella scorsa stagione, infatti, tra gli esempi più significativi era stato proposto il terzetto di opere basate sulla Storia del cavaliere Des Grieux e di Manon Lescaut di Prevost (ovvero i titoli di Giacomo Puccini, Jules Massenet, Daniel Auber).

La Francesca da Rimini è l'opera forse più celebre del compositore Riccardo Zandonai, nato a Rovereto nel 1883 (dunque anagraficamente vicino alla cosiddetta stagione della "Generazione degli ottanta" che accomunava una serie di compositori caratterizzati da un'importante vocazione sinfonica e da un rapporto conflittuale con la tradizione del melodramma all'italiana e in particolare con il verismo) e vissuto fino al 1944. Autore attivo sia nel campo della musica teatrale che in quella sinfonica (che padroneggiava con particolare raffinatezza), con la Francesca da Rimini ha messo in musica il dramma che Gabriele D'Annunzio ha tratto dal celebre episodio, la storia d'amore narrata da Dante Alighieri nel 5º canto della Divina Commedia. La lettura d'annunziana viene rappresentata a Roma per la prima volta nel 1901, con Eleonora Duse protagonista. Ovviamente si tratta di una rivisitazione pienamente in linea con le caratteristiche della scrittura di D'Annunzio, legate all'estetismo e al decadentismo, ispirata alla rilettura della storia dantesca operata a posteriori da Giovanni Boccaccio. 

In sintesi, la nobildonna Francesca da Rimini è sposata al deforme e brutale Gianciotto, fratello di Paolo. Successivamente però, i due cognati si invaghiscono perdutamente l'uno dell'altra, per poi venire scoperti nel tragico finale. Interessante anche il livello intertestuale del dramma di d'Annunzio, che richiama ad altre celebri storie d'amore della letteratura, in un raffinato gioco di rimandi e citazioni.

L'opera di Zandonai si colloca sull'onda lunga delle opere nate dal Verismo italiano, in una stagione particolare dell'opera: dopo la Scapigliatura, il Verismo tenta di dare forma moderna all'opera, sulla scia della lezione di Verdi, puntando sulla concisione, sul canto popolare e sull'intensità del dramma. "Cavalleria Rusticana" e "Pagliacci" sono forse i titoli che più di tutti rappresentarono la sintesi perfetta di questa fase, che tuttavia successivamente in parte smarrì queste caratteristiche. Se infatti il pubblico aveva ancora fame di melodrammi tradizionali, a livello internazionale la musica stava prendendo altre strade, dopo Wagner e dopo le conquiste strumentali del romanticismo tedesco. Insomma, in quegli anni i compositori italiani stavano combattendo, ciascuno con le proprie armi, per cercare la nuova strada del teatro musicale, cercando di sintetizzare le concezioni moderne con la tradizione. Nella "Francesca da Rimini" Zandonai tenta di evocare il clima medievale includendo in partitura strumenti particolari, d'epoca. Conosceva bene la tradizione wagneriana e tentò, a modo suo, di ammantare il proprio lavoro, senza tuttavia mai tradire la vocazione verista che fondamentalmente non abbandonò mai. La partitura è caratterizzata da una grande ricchezza musicale (pur con qualche tratto più didascalico) ed è a tutti gli effetti una delle più rappresentative di questo periodo. 

Conferenze concerto

Anche per la Stagione 2025/2026 tornano le Conferenze-concerto, pensate per accompagnare il pubblico alla scoperta delle opere in programma. Durante gli appuntamenti si dialoga con i protagonisti degli spettacoli e si ascoltano dal vivo alcuni dei momenti musicali più celebri. L’ingresso è libero. Il primo appuntamento dedicato a Francesca da Rimini è mercoledì 1 ottobre alle ore 18 al Piccolo Regio Puccini, conduce la giornalista Susanna Franchi.

Anteprime Giovani e nuove opportunità per un Regio sempre più di tutti

L’Anteprima Giovani di Francesca da Rimini – dedicata al pubblico under 30 – sarà giovedì 9 ottobre alle ore 20, prevendite da giovedì 25 settembre, con biglietti al costo di 10 €. Il Teatro Regio rinnova inoltre il suo impegno per rendere l’opera accessibile a tutti. Tre soli settori di prezzo per facilitare la scelta, “prime” aperte a tutti con prezzi allineati a quelli delle altre
recite, sconti con le Regio Card. Da quest’anno, crescono le opportunità per i più giovani: la Regio Card Giovani è ora dedicata a chi ha tra i 16 e i 30 anni, con biglietti al 50% e offerte last minute a 10 euro. Nasce inoltre la nuova Regio Card Under16 che dà diritto all’acquisto di un biglietto a € 10 e allo sconto del 10% per l’accompagnatore.

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