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Il furto senza bottino nel convento delle suore Clarisse

In tre, a volto coperto, speravano di trovare oggetti di valore trafugando nelle varie celle

Il furto senza bottino nel convento delle suore Clarisse

I malviventi hanno approfittato delle contemporanea Messa in Santaurio per entrare nel convento

È un furto senza bottino quello perpetrato nella giornata di domenica al convento delle suore Clarisse di Vicoforte. Dalle verifiche condotte, pare che i tre ignoti che hanno forzato la porta laterale e si sono introdotti all'interno del monastero non abbiano portato via nulla. Il sospetto principale degli inquirenti è che si tratti di qualche banda che, venuta a conoscenza della contemporanea messa in Santuario per celebrare l’avvio della nuova comunità composta dalle claustrali di Vico e dalle religiose di Leivi, abbia tentato il colpo sperando di trovare, invano, qualche oggetto di valore.

Le indagini dei Carabinieri della Compagnia di Mondovì sono in corso, non è ancora stata sporta denuncia. Vengono passate in rassegna anche le immagini della videosorveglianza. Il custode, l'unico ad averli intravisti, ha parlato di tre persone col volto coperto da una mascherina chirurgica. I malviventi avrebbero risposto «Siamo Carabinieri». Prima avevano aperto le celle di tutte le suore rovistando tra gli effetti personali, non hanno portato via alcun dispositivo digitale né PC né telefoni.

«Un gesto squallido perpetrato da persone senza scrupoli», il commento del sindaco di Vicoforte Gian Pietro Gasco. «Non ci sono parole per commentare questo gesto deplorevole commesso in un momento di festa. Un momento dal valore storico ed ideale, violando anche la riservatezza e l'intimità particolare di un monastero di clausura».

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