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12 Agosto 2025 - 18:13
La perquisizione è stata portata avanti questa mattina, poco dopo le 8, dagli agenti di Polizia Penitenziaria presso la Casa di Reclusione di Fossano - immagine di repertorio
Un telefono cellulare e tre diverse schede Sim. È questo l'esito della perquisizione portata avanti questa mattina, poco dopo le 8, dagli agenti di Polizia Penitenziaria presso la Casa di Reclusione di Fossano. Gli oggetti erano nascosti all'interno di una busta della spesa situata nel locale dei frigoriferi destinati agli alimenti dei detenuti. L'intervento è stato il risultato di un'attività di monitoraggio e controllo proseguita per diversi giorni.
Lo riporta il sindacato di Polizia Penitenziaria Osapp. Il segretario generale Leo Beneduci ha espresso tutto il suo disappunto: «Le carceri italiane sono ormai divenute veri e propri call center abusivi, piazze di spaccio, luoghi dove i telefoni cellulari circolano liberamente. Solo grazie all'abnegazione e all'enorme spirito di sacrificio della Polizia Penitenziaria, che continua a operare senza sosta, si riesce ancora a mantenere un minimo di legalità. Quanto accaduto alla Casa di Reclusione di Fossano ne è l'ennesima dimostrazione».
Beneduci ha inoltre evidenziato le «gravi criticità strutturali e organizzative che affliggono l’istituto fossanese». «A Fossano - ha specificato - l'organico è ridotto all'osso, e il personale è costretto a sostenere turni infiniti, in condizioni di stress e sovraccarico. Speriamo che l'amministrazione non solo riconosca il merito al personale intervenuto, ma che provveda, con l'assegnazione del prossimo corso di Polizia Penitenziaria, a rafforzare in modo concreto la dotazione organica dell'istituto».
Il sindacato rinnova l'appello all'amministrazione penitenziaria affinché riconosca concretamente il valore e l'impegno quotidiano del personale di Polizia Penitenziaria, intervenendo con urgenza per rafforzare gli organici e garantire condizioni di lavoro dignitose ed efficaci in tutti gli istituti.
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