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02 Settembre 2025 - 18:03
Ripartono giovedì 4 settembre le ricerche di Abdou Ngom, il giovane scomparso il giorno dopo Pasquetta, lo scorso 22 aprile, dopo essere caduto nelle acque del fiume Tanaro, a Verduno. A distanza di mesi dalla tragedia, la macchina dei soccorsi torna in azione per dare finalmente una risposta alla famiglia, che in queste settimane non ha mai smesso di chiedere che gli sforzi venissero riattivati.
Era il 22 aprile, quando Abdou – 13enne – si trovava lungo il Tanaro insieme ad alcuni amici. Probabilmente spinto, è caduto in acqua senza riuscire a riemergere.
Le prime ricerche
Subito dopo l’allarme, Vigili del fuoco, protezione civile e forze dell’ordine hanno attivato un imponente dispositivo di ricerca, con sommozzatori, droni e unità cinofile. Per giorni si è scandagliato ogni tratto del Tanaro, ma le operazioni non hanno dato esito. Col passare del tempo, le speranze si sono affievolite e le ricerche ufficiali sono state sospese, lasciando la famiglia nel dolore e nell’incertezza.
Nelle scorse settimane, i genitori di Abdou hanno lanciato un accorato appello alle istituzioni e all’opinione pubblica, chiedendo che le ricerche riprendessero. «Vogliamo solo riportare nostro figlio a casa», hanno dichiarato, sottolineando la sofferenza di non poter avere un luogo dove piangere il giovane. Un appello che ha trovato eco tra cittadini, associazioni e comunità locali, fino ad arrivare alle autorità competenti.
È di oggi la conferma: dal 4 settembre riprenderanno le operazioni lungo il Tanaro, con nuove unità di ricerca e strumenti tecnici aggiornati. L’obiettivo è dare finalmente una risposta definitiva alla famiglia di Abdou, che da mesi vive sospesa tra dolore e speranza.
La comunità attende con partecipazione l’avvio delle nuove ricerche, nella speranza che questa volta la tenacia dei soccorritori possa restituire alla famiglia Ngom almeno la possibilità di un addio.
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