Cerca

ultima ora

ultime notizie

OGGI

Il direttore del carcere di Cuneo: «Realtà complessa, ma ora le cose stanno migliorando»

Domenico Minervini, direttore della casa circondariale al Cerialdo

Il direttore del carcere di Cuneo: «Realtà complessa, ma ora le cose stanno migliorando»

Qual è la realtà “dietro le sbarre”? «È complessa. A volte quello che avviene qua viene distorto da comunicazioni fatte ai giornali». A dirlo è Domenico Minervini, direttore della casa circondariale di Cuneo, il carcere del Cerialdo.

I sindacati di Polizia penitenziaria riferiscono di episodi di violenza, risse, disordini “fuori controllo”. Una pentola a pressione che ormai scoppia.

Minervini: «In passato le difficoltà sono state grandi. I disordini dello scorso novembre hanno contrassegnato un periodo difficile: abbiamo… toccato il fondo. Ma stiamo risalendo. Il lavoro è lungo e difficile, ma ritengo che le cose siano migliorate». Quali sono i problemi? «Il maggiore è legato al cambio della popolazione detenuta negli ultimi anni: sovraffollamento, detenuti più giovani e che nel 63% di casi sono stranieri. Le problematiche sono molteplici».

In questo scenario, qual è il ruolo del lavoro in carcere? «Qua abbiamo circa 400 detenuti, esclusi quelli a regime dell’articolo 41-bis. Di questi 400 ce ne sono circa 170 che hanno meno di 10 euro sul conto. Una novantina di detenuti lavorano ogni mese: e gli altri? Il problema esiste, il bisogno c’è ma le possibilità sono queste. Lavoriamo per migliorare. E spero che in futuro emerga una narrazione diversa, più corrispondente al vero, su questo istituto e sul suo personale».

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

x