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Un'altra vittima del trattore: stava spostando dei tronchi, quando il mezzo si è ribaltato

Quattro morti in quattro mesi in Piemonte. Federacma chiede la revisione obbligatoria: «Servono rollbar e cinture»

Un'altra vittima del trattore: stava spostando dei tronchi, quando il mezzo si è ribaltato

Immagine generica, realizzata con l'intelligenza artificiale

Ancora una tragedia sulle strade rurali piemontesi. Un pensionato di 84 anni, residente a Nole, ha perso la vita nel pomeriggio di domenica 28 settembre a Villanova Canavese (Torino), schiacciato dal trattore con cui stava spostando dei tronchi su una strada sterrata in località Salvinot.

Il mezzo si è improvvisamente ribaltato, travolgendo l’uomo. Inutili i soccorsi dei Vigili del Fuoco, del 118 e dei Carabinieri: per l’anziano non c’è stato nulla da fare. Sono in corso gli accertamenti dello Spresal dell’ASL TO4 per ricostruire la dinamica dell’incidente.

Federacma, la Federazione Confcommercio delle associazioni nazionali dei servizi e commercio macchine agricole, operatrici e da giardinaggio, esprime cordoglio alla famiglia della vittima e rilancia l’allarme sulla necessità urgente di attuare la revisione obbligatoria dei mezzi agricoli, già prevista dal 2015 ma mai attivata.

“Siamo di fronte a una vera emergenza – dichiara il presidente Andrea Borio –. In Piemonte, solo negli ultimi quattro mesi, si sono verificati almeno quattro decessi per ribaltamento di trattori: oltre la tragedia di Villanova Canavese; dieci giorni fa è deceduto un ottantatreenne a Cantalupo Ligure (AL) mentre a giugno altre due vittime ad Arola (VB) e Montechiaro d’Acqui (AL)”.

Secondo i dati INAIL, il ribaltamento dei trattori è la prima causa di morte sul lavoro in agricoltura, con circa 100 decessi l’anno. Un dato drammatico e costante nel tempo, che rende inaccettabile ogni ulteriore rinvio dell’attuazione del decreto sulla revisione obbligatoria.

“Troppi mezzi – prosegue Borio – continuano a circolare senza rollbar, cinture o dispositivi di sicurezza. Spesso sono guidati da agricoltori esperti o da pensionati, come in questo caso, che nonostante la competenza non possono nulla contro un mezzo instabile e non controllato. Ogni ribaltamento è figlio di una mancata prevenzione”.

Federacma si dice pronta a collaborare con le Istituzioni per realizzare una rete di controlli capillare e funzionale attraverso rivenditori, officine e tecnici qualificati.

“La sicurezza in agricoltura – conclude Borio – non può continuare a dipendere dalla fortuna. È tempo che lo Stato dia seguito alla norma e renda obbligatoria, concreta ed esigibile la revisione dei mezzi agricoli. Non farlo significa accettare che altre vite vadano perse inutilmente”.

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