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21 Ottobre 2025 - 18:04
Immagine di repertorio
Si dice che l’“assassino” ritorni sempre sul luogo del delitto. In questo caso, secondo la Procura, a tornare sarebbe stata la truffatrice. Ovvero la donna che si era presentata a prelevare in una filiale della Banca Alpi Marittime di Fossano, per ben due volte nell’arco della stessa giornata, e che a distanza di poco più di un mese ha ripetuto il “giochetto” in un’altra filiale dello stesso istituto a Vicoforte.
A tradirla è stato il fatto che pochi giorni dopo si fosse ripresentata per chiudere un conto cointestato. Una sportellista l’aveva riconosciuta, anche se la sospettata si era subito dileguata. «Forse, dalla mia faccia aveva capito che qualcosa non andava», ha ricordato in aula la bancaria. La sedicente “cliente” autrice dei prelievi è stata identificata, in base alle immagini della videosorveglianza, nella persona di S.G., classe 1994, originaria di Licata (AG) e residente a Mondovì.
In entrambe le occasioni, la presunta truffatrice avrebbe fornito le generalità della stessa donna, che è davvero una cliente dell’istituto bancario. Peccato che lei non ne sapesse niente e si sia ritrovata per ben tre volte con il conto “alleggerito”. A seguito delle due querele, risalenti rispettivamente al settembre e al novembre del 2022, la 31enne è oggi a processo per truffa e sostituzione di persona. A Fossano aveva prelevato in due tranches la somma di 800 euro, telefonando in anticipo. Più tardi aveva chiamato la vera cliente, comprensibilmente arrabbiata: «Non ho notato la diversità nella voce», racconta una dipendente.
Anche a Vicoforte l’impiegato allo sportello aveva commesso l’errore di far firmare la ricevuta di prelievo da 200 euro senza chiedere un documento d’identità. L’impiegato non era informato, all’epoca, di quanto già accaduto a Fossano: «L’ho saputo soltanto in seguito, non vi avevo posto attenzione perché non ero a conoscenza». Il processo è aggiornato al 13 febbraio.
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