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Era uno degli "angeli" dell'incendio di Miroglio, poi la tragedia con l'elicottero

Marco Pavan, 56 anni, alla guida del suo veivolo è precipitato nel Mantovano dopo aver urtato dei cavi Enel

Era uno degli "angeli" dell'incendio di Miroglio, poi la tragedia con l'elicottero

Marco Pavan (56 anni), a fianco uno degli elicotteri Heliwest impegnati a Miroglio nei giorni scorsi

Fino al giorno prima Marco Eusebio Pavan era impegnato su uno dei fronti più critici dell’emergenza incendi, quello di Miroglio a Frabosa Sottana. Il 56enne, pilota esperto della flotta Heliwest, aveva partecipato alle operazioni di spegnimento del vasto rogo che da lunedì pomeriggio ha interessato le valli Ellero e Maudagna (e che ora è stato finalmente dichiarato estinto). Pavan aveva effettuato numerosi lanci sui focolai più attivi, rifornendosi nella vasca artificiale allestita dalle squadre AIB sopra Miroglio e negli altri bacini idrici della zona.

La mattina di venerdì 14 novembre, però, l’elicottero che stava pilotando è precipitato a Fontanella Grazioli, nel territorio di Casalmorano, in provincia di Mantova. L’incidente, avvenuto intorno alle 10.40, non ha lasciato scampo al pilota, originario di Torino ma da molti anni residente a Isola d’Asti.

Il velivolo, un modello I-Lash a sei posti, era decollato poche ore prima dall’eliporto di Motta di Costigliole, sede della Heliwest, società privata specializzata nelle operazioni antincendio e gestita dal suocero di Pavan. Era diretto all’aeroporto Catullo di Verona quando, forse a causa della fitta nebbia, volando a bassa quota sopra un’area agricola ha urtato un cavo in acciaio dell’Enel. L’impatto ha fatto precipitare l’elicottero in un campo. Un agricoltore della zona, richiamato dal rumore del velivolo e dal successivo boato, ha raggiunto subito il punto dello schianto e ha dato l’allarme.

Sul luogo dell’incidente sono intervenuti i sanitari del 118, i Vigili del Fuoco e i Carabinieri, tra cui il Reparto Operativo di Mantova e la Compagnia di Viadana. Presenti anche il comandante provinciale dell’Arma e i tecnici dell’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (ANSV).



Pavan viaggiava da solo e l’elicottero, omologato per sei passeggeri, volava quindi in condizioni di carico molto ridotte. Tra le ipotesi al vaglio degli inquirenti figurano un possibile malore, la scarsa visibilità determinata dalla nebbia presente in zona al momento dell’incidente o un guasto tecnico del velivolo. Al momento nessuna pista è esclusa.

L’area dello schianto è stata posta sotto sequestro per consentire il recupero dei rottami e i rilievi necessari a ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto.

La scomparsa di Marco Pavan ha suscitato profondo cordoglio in tutta Italia, in particolare tra i colleghi che fino a pochi giorni prima erano al suo fianco a Frabosa. Lo ricordano come un professionista esperto e generoso: per lui la sicurezza del territorio era una missione più che un semplice lavoro.

Le parole più accurate arrivano dagli amici laziali della Protezione Civile Monte Compatri: «Straordinario pilota di elicottero antincendio, per anni è stato il nostro compagno di mille battaglie contro il fuoco che ha colpito i nostri territori. Alla famiglia e alla sua compagnia, la Heliwest, giungano le più sentite condoglianze da parte del Gruppo Beta 91. Ciao Marco continua a proteggere dall’alto tutti noi, come solo tu hai sempre saputo fare».

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