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Dogliani, la notte è ancora buia, ma i progressi ci sono

Terza Categoria: la squadra di Barale battuta nel finale dal Bandito Sportgente, dopo una gara tutto sommato alla pari

Dogliani, la notte è ancora buia, ma i progressi ci sono

Ben tre forfait per infortunio per il Dogliani: Diallo, Devalle e Georgiev

Siamo sul fondo del fondo del calcio dilettantistico, e cioè ai piani bassi dell’ultima possibile categoria del pallone di provincia e di paese, oltre la quale non c’è più nulla. È lì che il nostro Dogliani faticosamente annaspa, insieme ad altre tre o quattro sventurate con cui condivide l’infelice inizio di stagione, fatto di pochissime luci e di troppe ombre, perché il pezzo di strada compiuto fino a qui ha racchiuso un’unica e ormai lontanuccia vittoria, annegata in un’accozzaglia di batoste, delusioni, amarezze e patimenti. A proposito di luci e di ombre: con tutto il rispetto per gli impianti di illuminazione di quelli classici che ci sono sui campi sportivi di periferia, assistere ad una gara in notturna, e doverne quindi redigere un resoconto di senso compiuto, è una bella tribolazione; le torri-faro piazzate agli angoli bastano appena per dare un’idea approssimativa di quanto accade sul terreno di gioco, lasciando all’immaginazione troppi particolari normalmente rilevanti nella ricostruzione della dinamica di una partita di calcio. Nel caso di specie, ci si mette anche la scelta discutibile degli ospiti del Bandito Sportgente di indossare divise nero-arancio con numeri neri praticamente indistinguibili dal resto della divisa che a un certo punto rinunciamo a decifrare, ché pare di trovarsi alle prese con le lettere piccole piccole nella riga più in basso del tabellone dell’oculista.

UN BUON DOGLIANI, CON CUORE E CORAGGIO

In quella notte semibuia, e già fredda, e umida, va però in scena un Dogliani non così male, specie se rapportato ai valori dell’avversaria di giornata che, in graduatoria, starebbe diversi piani più in su. Tant’è che, a lunghi tratti, la differenza di ambizioni e di valori fra le due contendenti proprio non la si vede, e tant’è che se alla fine ci fosse scappato il pareggio invece sfuggito ai biancazzurri, nessuno avrebbe gridato allo scandalo. I ragazzi di Barale, tutti giovani o giovanissimi, almeno parzialmente riscattano le recenti brutte figure mettendoci una buona dose di grinta e concentrazione, e giocandosela alla pari sul piano della pericolosità offensiva. Il primo squillo non a caso è locale con una punizione di Elmourida che costringe Flores ad una deviazione in corner di una certa affannosità; peccato soltanto che sul successivo angolo si scateni la rapida ripartenza di un ignoto giocatore ospite e che il Dogliani si faccia malamente infilare dal centravanti forestiero Cristian Verrua.

Il curriculum delle due squadre a quel punto rende prevedibili il crollo casalingo ed il consolidamento del vantaggio braidese, ciò che tuttavia non accade: ci sono lampi intermittenti di buon calcio sul fronte doglianese, ed un terzetto di occasioni interessanti, quella che nasce da un’azione sviluppata a sinistra e conclusa prima da Mischiati (con respinta del portiere alla bell’e meglio) e poi da Sarhiri (il cui diagonale esce a breve distanza dal secondo palo), quella composta dalla punizione-missile di Seghesio e dalla zuccata (alta) di Elmourida, e quella scaturita nel tiro-cross di Georgiev alzato sulla traversa da Flores. Il pari che arriva subito dopo l’intervallo, allora, è più o meno la logica conseguenza di quanto sopra: ne sono artefici Mischiati, autore dell’assist, e Georgiev, che deposita la palla in rete, nel mucchio, su pastrocchio difensivo avversario.

CASTIGO BRAIDESE E FINALE A TRADIMENTO

Da lì, i “leoni” tengono botta senza particolari patemi e graffiano pure, con un cross basso di Violante pericolosamente deviato da un difensore vicino all’incrocio e con un contropiede di Mischiati che si defila e calcia (forse) sul palo esterno. È solo nello spicchio conclusivo che viene fuori quel quid pluris di marca ospite sotto forma di una crescente pressione e di due notevoli chances del subentrato Lakhal, la seconda delle quali, lì per lì sventata da una gran respinta di Ghiglia, va fatalmente a segno. Il Dogliani, funestato da ben tre infortuni (al punto che per rimpiazzare Georgiev entra, con maglietta bianca anonima tipo bancarelle del mercato, senza scritte e senza numero, il dodicesimo Mauro), è colpito e affondato a tradimento. Ora, al di là del risultato ingiustamente e tristemente in linea con quelli precedenti, si tratta di non lasciar cadere nel vuoto i progressi ed i segnali positivi che, malgrado la penombra, hanno visto tutti.

DOGLIANI 1
Ghiglia, Diallo (46’ Manchovski), Elmourida, Secco, Seghesio, Rrozhani (53’ Devalle, 78’ Falcone), Sarhiri, Ouardini, Georgiev (85’ Mauro), Mischiati, Violante. All. Barale.

BANDITO SPORTGENTE 2
Flores, Dodani (69’ Verrua L.), Chiavazza, Gatti, Mattis, Daga, Dominici (57’ Lakhal), Rocco (87’ Berrino), Verrua C., Bouaddaoui, Ojeda. All. Gaviglio.

RETI. 7’ Verrua C. (B), 48’ Georgiev (D), 83’ Lakhal (B).

ARBITRO. Grillo di Alba-Bra.

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