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27 Ottobre 2025 - 14:12
L'ormai ex allenatore della Juventus, Igor Tudor, e il patron John Elkann
Maurizio Sarri (il mister dell’ultimo scudetto), poi Andrea Pirlo, il ritorno di Massimiliano Allegri, Paolo Montero per due giornate e infine Igor Tudor, esonerato lunedì 27 ottobre dopo la sconfitta nel campionato di Serie A contro la Lazio e un avvio altalenante tra campionato e coppa. Ma cosa sta succedendo alla Vecchia signora? Visto dal punto di vista dei tifosi e degli addetti ai lavori il clima intorno alla squadra è a dir poco pessimo e fumoso. Neppure nelle dispute tra tifosi la Juventus incute il timore e il rispetto degni del suo lignaggio.
«La Juventus FC comunica di aver sollevato oggi Igor Tudor dai suoi incarichi di capo allenatore della Prima Squadra maschile, insieme al suo staff composto da Ivan Javorcic, Tomislav Rogic e Riccardo Ragnacci. Il Club ringrazia Igor Tudor e tutto il suo staff per la professionalità e la dedizione negli ultimi mesi e augura loro il meglio per la loro futura carriera». Una formula ufficiale di rito che i tifosi bianconeri stanno sentendo troppo spesso: cinque allenatori dalla stagione 2019/20 ad oggi (senza contare la parentesi Montero) sono lo specchio di una crisi non solo sul campo. E i sostenitori della Vecchia signora si interrogano sempre di più (abbastanza preoccupati) sulle sorti della loro squadra del cuore. Mercoledì, contro l’Udinese, andrà in panchina Massimo Brambilla, il tecnico della Juve Next Gen. Dopo si vedrà.
Scelte di mercato discutibili, girandola di allenatori, ma anche di dirigenti, hanno decisamente sconcertato ed esasperato i tifosi. Dopo Giuntoli, oggi comanda il direttore generale Damien Comolli, ma la squadra non ha un direttore sportivo e soprattutto viene da un fallimento sportivo dopo l’altro, senza contare le vicissitudini giudiziarie. L’età dell’oro di Antonio Conte e di Massimiliano Allegri (condita da scudetti in serie, record e due finali di Champions League) è termina con il classico canto del cigno: l’ingaggio di un grande come Cristiano Ronaldo, ma che ha fatto vacillare la sostenibilità economica di tutto il progetto. E soprattutto molti dei guai sono arrivati con l’addio a un dirigente esperto e navigato come Giuseppe Marotta (oggi addirittura presidente dei grandi rivali dell’Inter).
Ma non è finita qui. In vista dell’assemblea degli azionisti del 7 novembre sembra emergere uno scontro tra la Tether di Giancarlo Devasini e Paolo Ardoino (che detiene l’11,5% di capitale della Juventus) e la proprietà Exor di John Elkann. Il cda bianconero, infatti, ha invitato gli azionisti a votare contro tutti i punti in assemblea proposti in integrazione dal colosso attivo nel settore delle stablecoin (in estrema sintesi un’alternativa alle criptovalute tradizionali). «Make Juventus Great Again» è il motto di Tether e ricordiamo che Devasini ad oggi è il terzo uomo più ricco d’Italia. Per rilevare la Juventus si era parlato anche dell’immancabile cordata araba.
Ma veramente l’era Agnelli alla Juventus è destinata a finire? Edoardo Agnelli (figlio del fondatore della Fiat) assunse la presidenza della società il 24 luglio 1923 e si suoi figli (l’avvocato Gianni e Umberto) e nipoti (Andrea, il figlio di Umberto) hanno scritto pagine di storia bianconera e del calcio italiano. Oggi la dinastia Agnelli- Elkann si sta spostando sempre più su altri interessi, vendendo diversi asset e pianificando anche l’uscita da un settore storico come quello dell’editoria. Dopo toccherà anche al pallone? Sarebbe veramente la fine di un’era.
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