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10 Settembre 2025 - 09:44
Una delle pareti del cimitero deturpate
«Ringrazio l'Assessorato Regionale all'Urbanistica della Regione Piemonte, rappresentato in particolare dall'Assessore Marco Gallo, per aver provveduto a stilare la modifica della normativa sulle distanze minime delle costruzioni dai cimiteri». Così interviene Giampiero Caramello, "Dipartimento Casa" di Forza Italia Cuneo e Piemonte, sulla novità emersa ieri: la richiesta della Regione Piemonte di modificare la legge che regola le distanze minime tra i cimiteri e gli edifici, da 200 a 50 metri.
Il Consiglio regionale del Piemonte ha approvato una proposta di legge da trasmettere al Parlamento per modificare l’articolo 338 del Testo Unico delle leggi sanitarie, che regola le distanze minime tra i cimiteri e gli edifici. La normativa statale, ferma da decenni, prevede oggi un limite di 200 metri con deroghe ridotte, spesso incompatibili con la realtà dei piccoli centri e ormai obsoleta rispetto alle nuove tecniche che oggi si applicano nel settore.
Caramello: «Tema particolare che consente di agevolare i piccoli comuni visto che, spesso, i cimiteri sono stati realizzati, in tempi passati, in prossimità di centri abitati, impedendone lo sviluppo. La normativa statale era ferma da decenni e prevede oggi un limite di 200 metri con deroghe ridotte, spesso incompatibili con la realtà dei piccoli centri e ormai obsoleta rispetto alle nuove tecniche che oggi si applicano per la tumulazione. Il sottoscritto, insieme ai componenti dei due dipartimenti che mi onoro di rappresentare, ha raccolto diverse istanze di privati cittadini e di professionisti, discutendole in diverse occasioni con l' Assessore Gallo, il quale si è sempre dimostrato molto attento e sensibile alla tematica in oggetto. Il provvedimento normativo in itinere tiene conto anche del parere ASL, ente competente in materia igienico sanitaria, e la proposta piemontese amplia le possibilità di deroga, consentendo le costruzioni entro i 200 metri dal perimetro cimiteriale, ma mai sotto i 50 metri – previa deliberazione del Consiglio comunale. Tale dispositivo consente di sbloccare alcuni ambiti dei piani regolatori ed è un provvedimento atto a recuperare diverse aree edificabili, le quali hanno contribuito, nel tempo, al sostentamento dei bilanci comunali poiché soggette ad I.M.U., ma ad oggi non utilizzabili. Inoltre, in caso di immobili realizzati nei 200 metri della fascia cimiteriale, in forza di relativa concessione edilizia, nel caso di compravendite che necessitino di specifica relazione di perizia, è possibile attestare con certezza la regolare presenza dell'immobile in quanto legittimamente autorizzato, senza creare possibili incertezze o fraintendimenti. È, quindi, assolutamente necessario un atto di natura parlamentare, poiché il tema è di interesse rilevante e mette in correlazione Enti di natura diversa. Questa occasione è l'ennesima dimostrazione che il lavoro di squadra è fondamentale per superare situazioni complesse; e che avere interlocutori disponibili ad un confronto costruttivo è determinante per migliorare il nostro futuro».
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