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Quando il traguardo è una casa: «Ora possono vivere in autonomia»

Il CSSM inaugura i due alloggi del percorso di autonomia per persone con disabilità

Quando il traguardo è una casa: «Ora possono vivere in autonomia»

Due alloggi, due case. Due porte che si sono aperte su qualcosa che era molto, molto più grande che un appartamento: era un nuovo mondo, una nuova vita. Un traguardo. Un traguardo per sei persone, quattro ragazze e due ragazzi, tutti under-30, che grazie al CSSM ora abitano da soli, fuori dalla famiglia.

È il percorso di autonomia per persone con disabilità, che verrà ufficialmente presentato e inaugurato giovedì 4 dicembre, alle 16, presso l’Oratorio del Ferrone.

I due appartamenti si trovano proprio nel quartiere Ferrone, a Mondovì, dove sorgono gli alloggi dell’ATC, l’Agenzia territoriale per la casa. Due appartamenti oggi gestiti dal CSSM, il Consorzio per i Servizi Socioassistenziali del Monregalese, grazie a un contributo del PNRR nell’ambito della missione 1.2 “Percorsi di autonomia per persone con disabilità”: «Fornire i servizi socio-sanitari comunitari e domiciliari alle persone con disabilità per garantirne l'autonomia, al fine di superare qualsiasi barriera nell'accesso all'alloggio e al mercato del lavoro».

Cosa ha fatto il Consorzio coi soldi PNRR? Ha ristrutturato i due appartamenti rendendoli “inclusivi e accessibili”, in particolare per quel che riguarda gli impianti, investendo tantissimo nella domotica (sensori, tapparelle elettriche, eccetera), arredandoli e infine consegnando le chiavi a sei persone con disabilità che oggi possono vivere in maniera autonoma.

Facciamo chiarezza su un punto: qui non si sta parlando solamente di “dare una casa” a qualcuno. È vero: il CSSM si è fatto carico dei lavori e al momento – fin quando il contributo è ancora attivo – si sta anche occupando delle utenze. Ma il tema è un altro, ed è molto più importante: si sta parlando di rendere autonomo e indipendente chi fino a ieri, pur avendo un lavoro, non poteva esserlo.

«Queste sei persone sono state “accompagnate” in un percorso che è durato diverso tempo – ci spiegano dal CSSM –: si sono conosciute fra di loro e, da quando sono arrivate nelle loro case, sono seguite costantemente da educatori e da un oss». Hanno iniziato a vivere nei due alloggi dallo scorso giugno. Ragazze e ragazzi che, considerate le proprie disabilità, non avevano mai vissuto autonomamente fuori dalla famiglia.

E come è andata? «Benissimo – ci rispondono, orgogliosi, dal Consorzio –. È stato un investimento economico, ma anche di fiducia e incoraggiamento. È stato un progetto importantissimo». Un grande augurio di buona, nuova, vita.

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