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Monregale: c'è chi semina e chi raccoglie. È la dura legge dell'Eccellenza

Nella categoria superiore, incertezze e sbavature si pagano a caro prezzo: l'11 di Magliano (di nuovo) battuto immeritatamente

La Monregale semina, la Cheraschese raccoglie: è la dura legge dell'Eccellenza

Esulta il nerostellato Luca Costamagna dopo aver realizzato la rete che chiude l'incontro

Lo si è detto, lo si è scritto e nel calcio dilettantistico tutti lo sanno, a parte gli ingenui e gli sprovveduti: che il passaggio dalla Promozione all'Eccellenza è un possibile salto in un cespuglio di spine, ben più di quanto non accada più in basso, al superamento dei confini fra le categorie inferiori. Il motivo è presto detto. In Eccellenza si rasenta il mondo del professionismo o del semiprofessionismo, e c'è tutto un sottobosco di vecchie e meno vecchie volpi del pallone habitué di quel mondo, capaci di fare le fortune delle realtà più consolidate del torneo, quelle che hanno modo e capacità di attingere ad un serbatoio di calciatori di esperienza e affidabilità, e a quant'altro occorre per viaggiare sicuri e senza rischi.

Il chilometraggio e la stabile frequentazione del torneo finiscono così per contare parecchio, talvolta più del talento e delle qualità tecniche squisitamente considerate. Il concetto non è sconosciuto alla nostra Monregale, che ingenua e sprovveduta certo non è, e però da buona debuttante ben poco ci può fare, se non sperare di sopperire a questo inevitabile e del tutto naturale gap con la cura della preparazione atletica e delle trame di gioco, con le doti dei suoi uomini migliori, con lo slancio che sta dietro ad un progetto ben congegnato e curato a dovere, con lo spirito di gruppo e di squadra cementato dalle tante, magnifiche ed esaltanti imprese collezionate negli ultimi anni.

Ma la ricetta, per quanto corretta, non sempre funziona e non sempre basta, e il piccolo tratto di strada percorso fino a qui lo insegna nitidamente. Basti ripensare all'esordio con l'Acqui, quando fu una sfumatura finale e crudele a sfilare la vittoria dalle saccocce biancorossoblù; o alla recentissima trasferta torinese sul campo del Vanchiglia condizionata da piccoli dettagli stonati o trascurati e guarda caso sfruttati a proprio vantaggio dai padroni di casa.

LA CHERASCHESE PASSA DI MESTIERE, RIMPIANTI MONREGALE PER LE OCCASIONI NON SFRUTTATE (E QUELLA TRAVERSA DI BONGIOVANNI...)

La solfa è più o meno quella anche stavolta, di fronte alla Cheraschese dalla lunga storia e dalla lunga militanza nella serie; che non dispensa meraviglie, non insegna calcio né alcuna altra materia teorica o pratica, se non l'arte di saper vincere le partite raccogliendo ciò che c'è da raccogliere senza lasciar cadere le briciole dal tavolo, e la spunta così, di sicuro non con pieno merito ma di mestiere, di concretezza e di scaltrezza.

Alla Monregale innegabilmente brucia. Come darle torto. Ripercorrere i contenuti dell'incontro non fa infatti che alimentare i rimpianti e il dispiacere per come è andato a finire, questo derby provinciale che ha visto Mulassano e compagnia accarezzare nuovamente, dopo il battesimo con l'Acqui, il sogno della prima vittoria al piano di sopra, e subire invece un risveglio brusco e amaro. L'atteggiamento pungente e spavaldo di quelli di Magliano è forse la nota più positiva, senonché ne nascono le occasioni, non il gol del (meritato) vantaggio.

Stanno praticamente incollate l'una all'altra le due opportunità casalinghe principali: quella pennellata da Mulassano per l'incornata di Comino, che anticipa l'incerto Pietroluongo ma lo grazia spedendo la sfera alta sul fondo, e quella architettata su schema da corner dal duo Bongiovanni-Porcaro, con palla di ritorno per l'esterno ex Bra che si intrufola in area e colpisce una clamorosa traversa, parte interna per la precisione. Questione di millimetri, e con ogni probabilità saremmo qui a raccontare un'altra storia.

La Cheraschese, di suo, aveva costretto Bergesio, in avvio, ad un mezzo miracolo per arrestare Peyronel troppo solo, ma si era quindi progressivamente ritratta patendo la verve avversaria. Il gol dello 0-1 nerostellato arriva allora fra capo e collo, ed è tipicamente il frutto di quella spietatezza di cui sopra: della rapacità da uomo d'area che ci mette Arcari per ribattere alle spalle di Bergesio, senza fronzoli, dopo la respinta difficile ma corta del portiere sul primo tiro di Luca Costamagna. La Monregale giustamente non ci sta, la spinta locale cresce e le varie frecciate di Di Salvatore, Bongiovanni e Comino, più o meno appuntite, creano una certa apprensione agli ospiti, ancora nella prima frazione.

LA "MAZZATA" DEL RADDOPPIO OSPITE E IL LUNGO, INFRUTTUOSO INSEGUIMENTO LOCALE. STILETTATA FINALE FIRMATA CHERASCHESE

Anche la mazzata del raddoppio di Arcari, di nuovo lui, ad inizio ripresa, favorita da un pasticciaccio in mischia e dalla smanacciata così così di Bergesio, e preceduta da alcune avvisaglie sul finire del primo tempo, viene presto assorbita dai vicomonregalesi, sia pure con una certa casualità, perché il colpo di testa di Bongiovanni che accorcia le distanze è di inusitata mollezza, e ci vuole il peggior Pietroluongo per farlo sfilare fin nel sacco ospite.

Dal possibile sconforto la Monregale passa quindi alla speranza e ad una specie di assedio prolungato e ben organizzato che, però, perde man mano di mordente e in definitiva non produce che un colpo di testa di Comino, verso le stelle, a sfruttare il cross di Canova e la nuova uscita difettosa di Pietroluongo. Si materializza così la classica situazione in cui il calcio sa essere infingardo e maledetto, e rifilare una bella delusione finale, normalmente in contropiede, che spegne la luce e la fede nel possibile pari. E infatti Ongaro, di rimessa, attira in un angolino Ratto e Delsanto, e porge a Luca Costamagna (che già aveva dimostrato una certa propensione all'offensiva: vedi la prima rete nerostellata), nell'occasione beatamente libero, la palla della stilettata definitiva. È l'Eccellenza, bellezza. C'è da rammaricarsi (per questa e per le precedenti puntate che hanno scucito davvero troppo poco - un punticino poverello - rispetto ai valori espressi dal campo) e c'è da imparare; non certo da disperarsi.

MONREGALE 1

Bergesio, Delsanto, Mulassano, Porcaro, Ratto, Comino, Meti, Di Salvatore L. (73' Di Salvatore G.), Canova, Bongiovanni, Giraudo (50' Alfieri). All. Magliano

CHERASCHESE 3

Pietroluongo, Costamagna L., Oliveira, Dieye, Vittone, Costamagna M., Peyronel (76' Fissore), Selasi, Ongaro, Bissacco (85' Solera), Arcari (64' Battaglino). All. Melchionda

RETI. 24' e 49' Arcari (C); 51' Bongiovanni (M); 83' Costamagna L. (C).

ARBITRO. Olivo di Collegno.

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