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16 Luglio 2025 - 09:37
La comunità di Margarita ha festeggiato nel pomeriggio di domenica un compleanno speciale: i ben 300 anni della parrocchiale di Santa Margherita, esempio di architettura barocca piemontese, la cui prima pietra fu posata nel 1725. La comunità parrocchiale, guidata da don Paolo Biestro, ha partecipato ad una Messa solenne presieduta dal vescovo di Mondovì, Egidio Miragoli, per festeggiare il traguardo. Una celebrazione che è il culmine di un triduo, iniziato mercoledì sera, con la messa celebrata da don Silvio Cora, rettore del Duomo di Torino (e nato tra Prunetto e Monesiglio). Venerdì si è tenuta una giornata di veglia eucaristica. Da tre secoli il campanile di Margarita è un inconfondibile punto di riferimento, con la sua altezza fuori dal comune e con il suono delle sue campane. È un elemento identitario chiave della pianura. Il vescovo Egidio, nella sua omelia, ha utilizzato tre parole come cardine della sua riflessione: un nome, una data, una pietra. Il nome di Santa Margherita d’Antiochia, patrona della chiesa (di cui il 20 luglio si festeggia la ricorrenza). La data è il 1725 e la pietra è la prima, fondamento di una costruzione così monumentale. Le pietre che costruiscono la chiesa, tuttavia, sono anche le “pietre vive” dei fedeli che la abitano e la animano con il loro cammino di fede, anche sulla linea del Vangelo. La comunità ha il compito e il dovere di preservare questo monumento, frutto della fatica e del lavoro di generazioni di parrocchiani che si sono tolti letteralmente il pane di bocca pur di costruire la casa di Cristo. Alla Messa erano presenti alcuni tra i parroci della zona e sacerdoti che hanno seguito la comunità margaritese in passato. A tutti loro il caro saluto di don Paolo, che ha voluto ricordare anche coloro che non hanno potuto essere presenti a causa di impegni pastorali. Don Paolo ha voluto ringraziare tutti coloro che hanno collaborato alla buona riuscita della festa, e tutti i collaboratori che, a vario titolo dedicano il loro tempo al mantenimento della Parrocchia.
Al termine della celebrazione, c’è stata l’occasione di ripercorrere la storia della Parrocchiale, e sono state presentate diverse iniziative. Intanto, una mostra con pannelli illustrativi e immagini d’epoca (a cura di Germano Martinengo), nel ripercorrere le fasi costruttive. Inoltre è stato presentato un nuovo pieghevole, redatto da Marita Rosa, impaginato da Luca Bernelli (che ha provveduto anche alle immagini) stampato a cura dei membri del Cae con il contributo della Banca di Caraglio. Il depliant consente al visitatore di orientarsi e esplorare il patrimonio artistico e storico dell’edificio. Infine, sono stati esposti il presepe ligneo del Gruppo Alpini e i modellini di Simone Tomatis, il falegname margaritese che ha costruito raffinate riproduzioni lignee delle chiese del paese. Il pomeriggio si è concluso con un festoso momento conviviale.
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